Buongiorno, amici lettori!
Alzi la mano chi di voi ha pronunciato o pensato, almeno una volta nella vita, una di queste frasi:
Ho troppi libri a casa, non dovrei prenderne altri... ma non riesco a resistere!
Non posso farmi sfuggire quest'offerta!
Se non compro adesso questo libro, me ne pentirò per tutta la vita
Non importa se la mia libreria è strapiena, un posticino per questo libro lo troverò sicuramente
Se vi è capitato, non temete: siete in buona compagnia. Sono tantissime le persone che acquistano libri nuovi, pur avendone tanti altri ancora da leggere.
C'è chi entra in una libreria con l'intenzione di comprarne solo uno. Magari nemmeno per sè, ma per regalarlo. E finisce per portare a casa uno scaffale intero. O chi vuole a tutti i costi l'ultimo best-seller del suo autore preferito, anche se non ha ancora letto tutti i titoli precedenti. O ancora, c'è anche chi esce di casa senza nemmeno pensare di comprare un libro. Eppure, non riesce a resistere alla tentazione, quando gli si presenta.
Personalmente, ho vissuto sulla mia pelle tutte le situazioni che ho descritto.
Ad esempio: se Stephen King pubblica un nuovo romanzo, sono la prima ad acquistarne una copia. O ancora, è capitato che, mentre stavo facendo la spesa, ho trovato e acquistato uno o più libri in offerta. E questo nonostante le mie librerie stiano per scoppiare.
Considerate anche che quasi tutte le settimane vado a farmi un giro nella biblioteca del mio paese. E che il 99% delle volte torno a casa con un volume.
Praticamente, sono diventata il terrore delle bibliotecarie. Manca solo che appendano al muro un cartello con la scritta WANTED e sotto la mia foto.
Ma perchè succede tutto questo? Qual è il meccanismo del cervello che ci spinge a procacciarci sempre più libri, anche se tecnicamente non ne abbiamo bisogno? E quali sono le conseguenze? Beh, leggete il mio articolo e lo scoprirete.
Indice
Bibliofilia e bibliomania
Partiamo da un presupposto fondamentale: non tutti gli acquisti sono uguali. Possiamo, infatti, distinguere tra bibliomania e bibliofilia.
La bibliomania è una vera e propria patologia mentale, curata con farmaci e terapie specifiche. Il termine è stato coniato dal dr. John Ferriar, medico presso la Manchester Royal Infirmary.
Ferriar utilizzò questo termine in una poesia dedicata all'amico bibliomane Richard Heber. Poco dopo fu pubblicato il libro "Bibliomania; or Book Madness" di Thomas Frognall Dibdin, critico letterario che contestava la mania di collezionare libri tra gli aristocratici, per dimostrare il loro status sociale.
Oggi, la bibliomania è considerata una forma di disposofobia, cioè un disturbo legato all'accumulo compulsivo di oggetti. Chi ne soffre tende a procurarsi libri senza alcuna utilità, e privi di un reale valore per un normale collezionista. E, naturalmente, senza alcuna intenzione o modo di leggerli.
Non è raro, in questi casi, l'acquisto di più copie dello stesso volume. Questo succede perchè il bibliomane spesso non ricorda nemmeno quali titoli ha già comprato, e quali edizioni. Ciò che conta è l'acquisto in sè dell'oggetto e il suo possesso.
Questa patologia provoca anche dei problemi a livello sociale. Un bibliomane è capace di compromettere anche la sua stessa salute o le sue relazioni, pur di soddisfare il suo bisogno ossessivo. Addirittura, potrebbe arrivare a compiere dei gesti estremi, come rubare. O peggio.
La bibliofilia, al contrario, è il legittimo amore per i libri. Spesso, il bibliofilo è un lettore accanito, che ama circondarsi di volumi che per lui/lei hanno un significato. E che ha tutta l'intenzione di leggere, di solito riuscendo nell'intento.
Altra differenza fondamentale è che il bibliofilo non sempre desidera possedere i libri. A volte si accontenta semplicemente di ammirarli nelle biblioteche o nei musei, soprattutto se si tratta di volumi antichi e pregiati.
E infine, spesso la bibliofilia è associata al collezionismo. In questo caso, il bibliofilo va alla ricerca di libri che hanno delle particolarità. Per esempio, copie autografate dei suoi romanzi preferiti, titoli fuori catalogo e non più ristampati, o prime edizioni.
Non si tratta assolutamente di una condizione patologica, come quella del bibliomaniaco, anzi. Nel corso del tempo, la bibliofilia ha dato vita ad alcune delle biblioteche più famose al mondo, come la Biblioteca di Alessandria.
Ancora, durante il XIX secolo nacquero le prime società di bibliofili e le prime riviste specializzate, come "La Bibliofilia" di Firenze del 1898.
Più recentemente (si fa per dire), Mario Scognamiglio fondò l'Aldus Club, Associazione Internazionale di Bibliofilia, presieduta tra gli altri anche da Umberto Eco. Per non parlare di Franco Maria Ricci, editore di riviste e libri concepiti appositamente per soddisfare le esigenze dei bibliofili.
Lo Tsundoku
Lo Tsundoku è un fenomeno che si colloca idealmente a metà tra bibliomania e bibliofilia. Consiste nell'acquistare dei libri che si ha tutta l'intenzione di leggere... salvo poi riporli in casa da qualche parte, e lasciarli lì. E nel frattempo acquistare altri volumi.
Per farvi capire meglio, vi propongo questo esempio.
Un giorno, Tizio decide di acquistare 5 libri del suo autore preferito. Inizia subito a leggerne uno, e lascia gli altri sul comodino. Dopo poco tempo, però, decide di comprare altri 10 libri, perchè li trova in offerta. Molto probabilmente inizierà a leggerne uno, mentre gli altri 9 andranno a fare compagnia ai 4 restanti del gruppo precedente. E così via, praticamente senza fine.
In questo modo si crea la famigerata "pila della vergogna": un ammasso di libri che aspettano di essere letti, surclassati però da volumi ritenuti più interessanti.
Ebbene amici, questa sono io. Ho circa tre librerie in casa strapiene di libri, dei quali ne avrò letto al massimo un quarto. Per non parlare dei fumetti!
Insomma, un vero delirio, che in questi anni mi ha provocato tantissimi sensi di colpa. Ogni volta che passavo davanti a quegli scaffali, mi sembrava quasi di aver fatto una promessa a qualcuno, e di non essere riuscita a mantenerla.
Tuttavia, grazie alle ricerche che ho fatto per scrivere questo articolo, ho scoperto delle cose interessanti che hanno cambiato il mio punto di vista.
Gli effetti positivi dello Tsundoku
Prima di tutto, numerosi studi evidenziano che acquistare libri dona sempre una sensazione di gioia (esclusi, ovviamente, i casi di bibliomania e di acquisto patologico in generale). E ve lo posso confermare per esperienza diretta.
Non c'è niente di meglio, per risollevare la giornata, dell'acquisto di un nuovo volume. Soprattutto se frutto del caso.
La sensazione di sorpresa mista a eccitazione, che normalmente si prova nello scovare quella che sarà la prossima lettura, magari in un luogo impensabile, senza averlo minimamente programmato, regala una carica pazzesca. Una vera e propria botta di adrenalina.
E che dire poi del senso di sicurezza che si prova, sapendo di avere in casa una pila di libri che ci aspetta? Ogni volume, indipendentemente dal genere, racchiude in sè infinite opportunità. Sia che leggiate un saggio per imparare qualcosa di nuovo, sia che cerchiate un po' di svago con un romanzo, la lettura è comunque un esperienza ricca di emozioni. E che lascerà indubbiamente il segno su di voi, a prescindere dal fatto che vi ricordiate o meno ciò che avete letto.
Quel mucchio di libri sul vostro comodino è come un biglietto d'ingresso omaggio per il meraviglioso luna park della vostra fantasia. Sapere di averlo a portata di mano, pronto per essere usato quando arriverà il momento giusto, dona un senso di pace e di serenità che solo chi ama i libri può provare.
Per di più, chi pratica lo Tsundoku è tipicamente un lettore forte; cioè una persona che legge più di 12 libri all'anno. E questa è sicuramente una bella cosa. Dedicare il proprio tempo alla lettura sviluppa tantissime buone qualità: la pazienza, il rispetto per gli oggetti, la capacità di elaborare i propri sentimenti in modo costruttivo, la curiosità e il pensiero critico, tanto per citarne alcuni.
Chi è legge è sempre un passo avanti agli altri, perché ha imparato a ragionare con la propria testa, rispettando le opinioni altrui. Sa che il mondo non è sempre diviso in bianco e nero, ma ci sono tante sfumature di grigio in mezzo. E leggere aiuta certamente a distinguere il bene dal male, ciò che è giusto da ciò che è profondamente sbagliato.
Il rovescio della medaglia
Certo, in mezzo a tanta positività, purtroppo c'è anche un lato negativo. Il principale nemico di tutti i bibliofili: la mancanza di spazio.
A meno che non abbiate a disposizione la biblioteca del Congresso (considerata una delle più grandi al mondo), arriverà il momento in cui non saprete più dove mettere i vostri libri.
Che fare, quindi? Beh, a meno che non vogliate cambiare casa, l'unica soluzione è riordinare con criterio i volumi che avete, e liberarsi di quelli che non vi regalano emozioni.
Mi rendo conto che non è per niente facile. Ma non temete. Conosco una serie di trucchi imparati e sperimentati negli anni, che vi potrebbero essere molto utili. Se siete curiosi di sapere quali sono, non vi resta che leggere il mio prossimo articolo.
Nel frattempo, vi auguro buona giornata. Grazie per avermi seguito fin qui!
Fonti
John Ferriar: https://en.wikipedia.org/wiki/John_Ferriar
Logo dell'Aldus Club: https://www.aldus-club.it/
Esempio di Tsundoku: https://geekdad.com/2015/02/stack-overflow-tsundoku/
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