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Immagine del redattoreElena Barocelli

Contro il giorno della memoria


Copertina

Editore: add editore

Anno di pubblicazione: 2014

Mia Edizione: I edizione 2014

Genere: saggio

Pagine: 93

Formato: brossura con alette

Valutazione: 4/5


Indice


Trama (dal libro)

Il 27 gennaio di ogni anno si evoca il ricordo della Shoah. Si organizzano eventi, incontri, celebrazioni ufficiali. Ma che cosa sta diventando questo Giorno della Memoria? Una cerimonia stanca, un contenitore vuoto, un momento di finta riflessione che parte da premesse sbagliate per approdare a uno sterile rituale dove le vittime vengono esibite con un intento che sembra di commiserazione, di incongruo risarcimento. Ma la memoria che si sventola in quella data non è degli ebrei, è dell'Europa intera: deve essere elaborata e fatta propria, non diventare uno spazio da addobbare con la retorica. Elena Loewenthal dà voce ai suoi dubbi e alle sue riflessioni su quello che per lei è un grande errore collettivo, l'errore di chi vuole, per un giorno soltanto, provare ad addolcire una coscienza civile per alleggerire il senso di colpa.

Elena Loewenthal
Elena Loewenthal

Chi è Elena Loewenthal? (dal libro)

Elena Loewenthal è narratrice e studiosa di ebraistica. Nel corso degli anni ha tradotto e curato diversi testi della tradizione ebraica e d'Israele. Molti suoi saggi e romanzi tra cui "Conta le stelle se puoi" (Einaudi 2008 finalista al premio Campiello), "Una giornata al Monte dei Pegni" (Einaudi 2010, vincitore del premio Chiara) e "La lenta nevicata dei giorni" (Einaudi 2013). Insegna Cultura Ebraica alla Facoltà di Filosofia dell'Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e scrive sulla "Stampa".


Introduzione

Fin da quando ero piccola sono sempre stata incuriosita e scioccata dai tragici eventi della Seconda Guerra Mondiale. Non so perchè. L'unica certezza che ho è questa: da quando me parlarono alle elementari, ho sentito il bisogno di saperne di più. Motivo per cui ho iniziato a leggere ogni libro possibile che fosse stato scritto sull'argomento, senza farmi troppi problemi.


Negli anni sono diventata molto più selettiva. E ho cominciato a guardare al Giorno della Memoria e a tutto ciò che lo circonda con occhi diversi. Perciò, trovare un libro con con un titolo così provocatorio, in una libreria del Ghetto ebraico di Venezia, mi è sembrato un segno del destino.


Recensione

Contenuto

"Contro il Giorno della Memoria" è un saggio dalla forte impronta soggettiva. E' come se, attraverso di esso, l'autrice "sfogasse" la propria frustrazione nei confronti di una commemorazione che sembra aver perso di vista il suo scopo originario.


Ma non si limita solo a questo. Nei 5 capitoli in cui il libro si suddivide (senza contare l'introduzione), Elena Loewenthal accompagna il lettore in una complessa riflessione cha abbraccia diversi argomenti. Ad esempio, la celebrazione del ricordo e la retorica che lo accompagna; la memoria dell'Olocausto come facente parte della storia altrui; la snaturalizzazione dei tempi moderni.


Posso assicurarvi che leggere "Contro il Giorno della Memoria" è un'esperienza veramente molto intensa. In sole novantatré pagine l'autrice riesce a trasmettere al lettore tutta la forza e la potenza del suo pensiero:

L'idea di rendere omaggio agli ebrei nel GdM è sbagliata. […]. E' la conseguenza di quella più o meno (più meno che più) consapevole dismissione del GdM, che da giornata di autocoscienza dell'Europa e dell'Italia si è ben presto trasformata in un'occasione di divulgazione di una storia altrui. Quella ebraica.

Altra qualità che ho molto apprezzato è l'assoluta apoliticità di queste pagine. Come immagino saprete, il Giorno della Memoria e, in generale, la storia dell'Italia durante la Seconda Guerra Mondiale hanno oggi un fortissimo impatto mediatico. E, purtroppo, capita spessissimo di assistere alla loro strumentalizzazione politica e sociale.


L'autrice non vuole questo. Desidera semplicemente spiegare il suo modo di vedere le cose. Le sue sono idee assolutamente personali, con le quali si può essere d'accordo o no. Ma vale comunque la pena di ascoltare (o in questo caso leggere) ciò che ha da dire.


Stile di scrittura

Elena Loewenthal predilige uno stile di scrittura certamente elegante, ma molto tecnicistico. Mi ha ricordato tantissimo i manuali di preparazione agli esami universitari. E questo, unito al livello linguistico medio-alto, rende meno immediata la comprensione del testo.


Sono sincera: non è stata per niente una lettura facile. Nonostante io sia convinta di aver colto il messaggio dell'autrice, ho avuto non poche difficoltà a capire cosa stavo effettivamente leggendo.

Avrei di gran lunga preferito una spiegazione degli argomenti più diretta e meno sofisticata.

Più volte sono dovuta tornare indietro, e rileggere questa o quella frase.


In realtà, questa scelta narrativa, in sè considerata, non stona rispetto al contesto generale. Semplicemente, l'ho trovata poco funzionale, considerando lo scopo di riflessione insito nel libro.


Ho anche sentito la mancanza di una certa linearità nell'esposizione dei vari temi. L'impressione generale è che l'autrice abbia riportato su carta i suoi pensieri a mano a mano che le venivano in mente. Per carità, un certo filo logico dopo un po' si nota. Ma, come tutto il resto, non è facile da individuare.


Il lato positivo è che i "problemi" di cui vi ho parlato sono tutti facilmente superabili. Data la brevità del saggio, lo sforzo richiesto fortunatamente non è eccessivo. E' sufficiente concentrarsi un po' di più durante la lettura, e magari prendere qualche appunto.


Per di più, l'impaginazione del libro aiuta sicuramente. Il carattere utilizzato non è difficile da leggere, ed grande abbastanza da non richiedere troppo sforzo agli occhi. Infine, le pagine non sono patinate. E questo impedisce alla luce di riflettercisi sopra, creando così dei riverberi fastidiosissimi. Parlo per esperienza personale: mi sono capitati dei libri del genere, e vi giuro che leggerli è stato uno strazio.


Conclusioni

Ho letto questo saggio principalmente perchè ero alla ricerca di risposte ad alcuni dubbi che avevo riguardo il Giorno della Memoria e il suo significato. Non ho trovato le soluzioni che cercavo, ma il libro ha comunque gettato una luce nuova su alcune mie convinzioni. E sento anche che mi ha regalato una visione più completa delle cose, che prima non avevo.


Invito quindi tutti voi a leggerlo, con la consapevolezza che non sarà una lettura semplicissima. Ma posso assicurarvi che la fatica è compensata dal risultato finale. Vi assicuro che ne sarete soddisfatti.


Fonti





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