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Immagine del redattoreElena Barocelli

Civitas Dei


Autore: Vincenzo Disalvio

Editore: Horror Story Delos Digital

Anno di pubblicazione: 2022

Formato: Ebook

Genere: horror

Valutazione: 5/5






Chi è Vincenzo Disalvio?

Vicenzo Disalvio, per sua gentile concessione
Vincenzo Disalvio, per sua gentile concessione

Vincenzo Disalvio, nato a Barletta nel 1988, vive a Roma, dove svolge da anni il ruolo di assistente sociale nei settori dell’immigrazione e della disabilità. Sin da piccolo resta affascinato dal genere horror e passa l’adolescenza divorando romanzi di Stephen King e facendo abbuffate di Dylan Dog e X-Files. La passione viscerale per la lettura lo ha portato in tempi più recenti a intraprendere il percorso della scrittura.




Trama

In Puglia c’è una credenza popolare che uccide: un essere chiamato “Colui che striscia sotto le radici”... Un giornalista indaga sulla sparizione di un parroco avvenuta in un paesino della Puglia e scoprirà che la popolazione locale crede nell’esistenza di un’entità conosciuta come “Colui che striscia sotto le radici”. Il verificarsi di un miracolo stravolgerà l’esistenza nel borgo, segnando l’inizio di una lunga scia di sangue.


Recensione

Il mio incontro con questo libro è è avvenuto in modo del tutto fortuito. Un giorno stavo navigando su Facebook, e mi sono messa a leggere i post del gruppo dedicato a King di cui faccio parte. Ad un certo punto mi sono imbattuta in un messaggio, il cui autore chiedeva se qualcuno fosse disposto a leggere il suo "libro-mattone di più di 500 pagine".


Ripensandoci ora, non so bene neanche io perché ho accettato la proposta: 500 pagine sono pur sempre tante, ma il tempo a mia disposizione purtroppo non lo è. In più, temevo sinceramente che potesse non piacermi, o che fosse noioso e scritto male, e quindi di aver fatto una promessa che non avrei potuto mantenere. Beh, credo di non essere mai stata più contenta di così di sbagliare.


Partiamo dai personaggi: ufficialmente, il vero protagonista della storia è il giornalista Alberto Clerici; ma altrettanto importanti sono anche i ruoli di Barbara Cavenago, il medico di base del paese di Civita, e Carmela Zizzi, dodicenne dalla forte tempra.


Tutti i personaggi di cui farete la conoscenza leggendo, dai buoni ai cattivi, passando per quelli marginali, sono superbamente caratterizzati. Questo aspetto peculiare si fonde con uno stile linguistico diretto e al contempo quasi poetico, rendendo il lettore sempre più partecipe degli eventi degli eventi.


Il coinvolgimento è assicurato, però, anche dai numerosi cambi di prospettiva. L'autore si concentra ora su Alberto, poi su Barbara e Carmela, tornando di nuovo su Alberto, e inframmezzando il tutto con altre vicende collaterali. Nonostante questi salti di narrazione, il romanzo mantiene un suo filo logico, risultando così assolutamente coerente e fluido.


Anche il paesino in cui il libro è ambientato, può essere per certi versi considerato come un personaggio a sé stante: l'autore restituisce l'immagine di una cittadina rurale del secondo dopoguerra, prevalentemente contadina, in cui tutti conoscono tutti, un po' sonnacchiosa, dove non capita mai nulla… Uno di quei paesini in cui le massime autorità, come si dice dalle mie parti, sono "il medico, il sindaco e il farmacista". Uno di quei luoghi che o ami alla follia, o detesti dal più profondo del cuore.


L'autore riesce a trasmettere tutto questo grazie alla sua davvero sublime capacità descrittiva, degna dei grandi maestri del brivido, e alla sua scrittura unica e particolare. Tanto per farvi un esempio, vi riporto una delle citazioni che preferisco:

D’altronde cos’altro può essere l’alba, se non il luogo sacro delle speranze umane, la cattedrale dove il giorno nascente si investe di intime aspettative, prima che queste comincino a sgretolarsi sin dai primi passi del lungo cammino circolare che conduce alla sera.

Infine, i numerosi dettagli forniti nel corso della narrazione completano il quadro, senza appesantire minimamente il romanzo. Nulla viene lasciato al caso, tutto prima o poi acquisterà senso. L'autore gestisce abilmente il racconto, dando quasi l'impressione che quest'ultimo sia dotato di vita propria; riesce a creare la giusta suspense, lasciando al lettore il piacere di scoprire a poco a poco i misteri che avvolgono Civita.


Anche se è ad un certo punto la direzione che prenderà la storia risulterà essere abbastanza chiara, i colpi di scena inseriti al momento giusto rendono questo romanzo qualcosa di assolutamente non scontato e plausibile, per quanto frutto di fantasia.


Per dirla tutta, a me ha ricordato tantissimo "Le notti di Salem" di Stephen King. Ho notato infatti numerose somiglianze tra i personaggi principali dei due romanzi:

  • Ben Mears/Alberto Clerici

  • Susan Norton/Barbara Cavenago

  • Mark Petrie/Carmela Zizzi

  • Padre Callahan/Padre Fegelein

Effettivamente l'autore aveva specificato nel suo post su FB di essersi ispirato a King, e si vede. Ma nonostante questo è riuscito a creare qualcosa di nuovo, con una sua personalità, che si mantiene lungo l'intero arco narrativo. Insomma, un romanzo assolutamente originale.


Ciò si può apprezzare anche nel modo in cui l'autore ha trattato uno degli argomenti preferiti nel mondo horror: la religione. Nel romanzo si scontrano temi classici come il cristianesimo, culti alternativi, sette, divinità, ecc...


Sono molti i film e i libri che ne parlano o che vi si basano, ed facile incorrere in qualcosa di già visto/già letto/già sentito. Inoltre, quando si parla di religione il rischio di offendere qualcuno è davvero molto alto.


In "Civitas Dei" l'autore però riesce a superare con grazia anche questo ostacolo: la razionalità dei personaggi è miscelata abilmente con il folklore popolare e con gli elementi tipici della letteratura horror, creando un tutt'uno inscindibile.

Il sovrannaturale copre quegli spazi che la nostra ragione non è in grado di colmare. Allora si fa ricorso alla Madonna, ai santi, a Gesù, alle fattucchiere, al peperoncino, e chi più ne ha, più ne metta. Wie durch ein wunder, dicono i tedeschi.

Conclusioni

Spero di essere riuscita a trasmettervi almeno in parte le emozioni che ho provato leggendo questo romanzo. L'unica cosa che mi resta da fare a questo punto è suggervi di cimentarvi anche voi nella lettura, e di dirmi cosa ne pensate, commentando il post sul sito o direttamente sulla mia pagina Facebook.


Buone letture a tutti!







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