Autore: Stephen King
Anno di pubblicazione: Doubleday, estate 1975
Mia edizione: XXXIII edizione tascabili Bompiani dicembre 2005
Altre edizioni: nel 2005 la Centipede Press pubblicò un'edizione deluxe limitata di Salem's Lot accompagnata dalle fotografie in bianco e nero di Jerry Uelsmann. In questa versione sono inclusi i due racconti pubblicati nel 1978 e una cinquantina di pagine di materiale cancellato dalla pubblicazione originale.
ISBN: 9788845245831
Genere: narrativa, horror, gotico
Valutazione: 5/5
Trama (dal retro del romanzo)
Da sempre a Marsten House, la maledetta dimora di 'salem's Lot, una tranquilla cittadina americana, accadono cose strane e continuano ad accaderne, in particolare da quando due uomini misteriosi si sono stabiliti in quella casa, disabitata da anni. Ben Mears, lo scrittore tornato a 'salem's Lot per cancellare gli incubi dell'infanzia, si troverà a fronteggiare altri orrori. Orrori tali da far gelare il sangue nelle vene. Un altro classico di Stephen King da cui sono stati tratte pellicole di successo.
Le notti di Salem - miniserie TV del 1979 (esiste anche una versione corta da 112')
I vampiri di Salem's Lot - film del 1987 seguito della miniserie TV
Salem's Lot - miniserie TV del 2004 rifacimento della miniserie del 1979
Shiki - Anime giapponese del 2010 ispirato ad un'omonima raccolta di light novel, entrambi a loro volta fortemente ispirati a Le Notti di Salem.
Recensione
La prima cosa che vale la pena sottolineare riguardo a questo libro è l'evidente omaggio a "Dracula" di Bram Stoker, considerato a ragione il capostipite dei romanzi aventi per protagonisti i vampiri. E' possibile infatti individuare alcuni rimandi del libro di King a quello di Stoker:
-Ben Mears è chiaramente Jonathan Harker, il giovane avvocato protagonista di "Dracula". Come lui, anche Ben si troverà ben presto a vestire i panni del cacciatore di non-morti.
-Susan Norton rappresenta Mina Harker, la moglie di Jonathan Harker.
-Matthew Burke (e per certi versi anche Mark Petrie) corrispondono a Quincy Morris, l'esperto di vampiri in "Dracula".
I succhiasangue di cui si parla nel romanzo sono dunque quelli della tradizione: pelle candida e gelida al tatto, vestiti eleganti, repellenza verso i crocefissi e la luce solare, occhi in grado di ipnotizzare le vittime, necessità di un'invito esplicito per entrare nelle case altrui. E forse proprio per questo fanno ancora più paura.
Queste creature, come ha più volte specificato lo stesso King, rappresentano l'incarnazione del Male nel vero senso della parola. L'autore descrive in modo magistrale la sensazione di puro terrore, nelle sue forme più primordiali, che attanaglia a poco a poco gli abitanti di 'salem's Lot.
Si tratta di quella paura che spinge anche i più coraggiosi a dormire con la luce accesa e appendere festoni di aglio alle finestre; quella paura che fa desistere dallo scendere in cantina per riattivare la corrente durante un temporale. E che si prova soprattutto se si decide di leggere questo romanzo di notte, magari sotto le coperte e con la sola luce della lampada sul comodino come compagnia.
L'autore riesce a trasmettere tutto questo al lettore grazie ad un'eccellente e approfondita descrizione dei personaggi nella prima parte del libro. E' importante tenere a mente, però, che si tratta pur sempre di King: il suo stile di scrittura spietato e a volte crudele rimanda l'immagine di un classico piccolo paese americano, forse un po' bigotto, in cui si conoscono tutti, e che soprattutto custodisce i loro segreti più intimi.
Lo scrittore dimostra di essere in grado di scavare nell'animo umano, e tirarne fuori le peggiori nefandezze, anche dalla creatura più innocente, come un neonato:
Andò nella camera del bambino e lo guardò,con distacco. [...]. Merda, vide poi con disappunto, era proprio quello che Randy aveva sulle mani, e che aveva sparso un po' dappertutto...
E' in questo clima tranquillo, in questa quotidianità che facilmente scivola in noia, che si inseriscono le due elementi di disturbo rappresentati da Ben Mears e dai nuovi coinquilini di Casa Marsten, teatro di un non ben chiaro caso di cronaca nera. Ed è proprio da quella casa, che sovrasta il paese dalla sua solitaria collina, che il Male lentamente si insinuerà nel paese.
Grazie all'onniscienza di King nel raccontare gli eventi, il lettore è a poco a poco portato a conoscenza di tutto ciò che accade a 'salem's Lot, come una specie di osservatore invisibile. Il registro linguistico utilizzato aiuta in questo senso a creare l'atmosfera gotica tipica dei grandi classici dell'orrore.
Lo scrittore riesce a giostrarsi abilmente tra i dialoghi dei personaggi e le descrizioni generiche, in special modo quelle relative all'ambiente del Lot. I dettagli sono moltissimi, nulla è lasciato al caso. Sono sufficienti poche pagine per trascinare completamente il lettore nel racconto, dal quale potrà separarsi solo con molta fatica.
Tra i temi affrontati in questo libro se ne possono notare alcuni che saranno ripresi anche negli altri romanzi: l'unione dei più deboli contro il più forte, il soprannaturale, il rapporto con la religione, le dinamiche sociali dei vari personaggi.
In un certo senso, questo è il primo vero romanzo di King, che lo consacrerà come uno dei più grandi scrittori horror del nostro secolo. Rispetto a quest'opera, Carrie (di cui vi ho parlato in un precedente post), costituisce una specie di prova generale, un primo assaggio degli incubi che abitano la mente del Re.
Altre curiosità
Stephen King impiegò appena (si fa per dire) otto mesi per scrivere il libro: tre per la prima stesura, tre per la seconda e due per la versione definitiva.
Il libro è rielaborazione più approfondita di altri due racconti kinghiani, vale a dire "Jerusalem's Lot "e "Il bicchiere della staffa", contenuti nell'antologia "A volte ritornano"
Il titolo originale dell'opera era "Second Coming". Fu poi modificato in "Jerusalem's Lot" dietro consiglio della moglie Tabitha, ma l'editore Doubleday obbligò King ad abbreviarlo in "'Salem's Lot", perchè ritenuto troppo religioso.
Il libro è stato sottoposto ad una duro lavoro di editing, che eliminò le parti ritenute più forti.
Il personaggio di Padre Callahan comparirà anche in "I lupi del Calla", "La canzone di Susannah" e "La Torre Nera", tre romanzi facenti parte dell'omonimo ciclo "La Torre nera" che rappresenta il centro dell'universo kinghiano.
Nella prefazione all'edizione del 1999, King analizza l'importanza di "Dracula" quale punto di riferimento per questa sua opera. Dato che il Re non ha mai fatto mistero della propria ammirazione per J.R.R. Tolkien (autore di "Lo Hobbit" e de "Il Signore degli Anelli"), King formula una particolare tesi: secondo lui Il Signore degli Anelli e Dracula sono molto simili, per questo ritiene che Frodo possa corrispondere a Jonathan Harker, Gandalf ad Abraham Van Helsing e Sauron al Conte.
Questo è il primo romanzo in cui è presente una tale molteplicità di personaggi. Inoltre, lo stesso paesino di 'salem's Lot costituisce il modello sul quale il Re baserà l'ambientazione di altre sue opere, come la città di Derry e Castel Rock.
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