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Immagine del redattoreElena Barocelli

Chi vuole uccidere Fred il Tacchino?


Copertina

Editore: Rizzoli

Anno di pubblicazione: 2017

Mia Edizione: I edizione ottobre 2017

Genere: narrativa contemporanea

Pagine: 112

Formato: Cartonato con sovraccoperta

Valutazione: 4/5


Indice

Trama

Certe giornate partono talmente storte che solo un miracolo potrebbe raddrizzarle. Anche se è la mattina di Natale, e nella villa della padrona Giulia sul lago d’Orta fervono i preparativi per l’apertura dei regali e l’imminente cenone, Gatto, il fedele micio del vicecommissario Enea Zottìa, è nervoso: cosa ci fanno quelle palline colorate appese allo strano albero accanto alla sua cuccia? Che razza di dispetto è questo, non permettergli di giocarci? Ma soprattutto: chi gli ha nascosto la ciotolina dove ora, appena sveglio, vorrebbe fare colazione? Una seccatura dietro l’altra per Gatto, anche se, deve ammetterlo, la villa è davvero incantevole e la compagnia non è poi così male: Giampaolo, il cane color fango sempre impegnato a rotolarsi nelle pozzanghere, Sappo, il felino più saggio del circondario, con mille cicatrici e avventure da raccontare, e poi Fred, il leggendario Tacchino che per la sua bellezza è diventato animale da compagnia e che dovrebbe partecipare alla serata di festa. Qualcuno però vuole fargli del male, e potrebbe trattarsi proprio di chi ha ordito la sparizione della ciotolina di Gatto. Ma questi sono misteri che solo chi ha nove vite e un coraggio di gran lunga superiore alla propria taglia può risolvere…Marco Polillo ci regala una tenera e spassosa storia natalizia che conquisterà il cuore dei lettori con l’irresistibile simpatia dei suoi protagonisti, a quattro (e due!) zampe.



Chi è Marco Pollilo?

Marco Polillo

Marco Polillo, nato a Milano è stato direttore generale di Rizzoli e Mondadori, e si è occupato per anni della casa editrice che porta il suo nome. E' stato anche presidente dell'Associazione Italiana Editori. Della serie con protagonista il vicecommissario Enea Zottìa sono disponibili, nel catalogo Bur, "Corpo morto", "Il pontile sul lago", "Villa Tre Pini" e "Il convento sull'isola". Il suo ultimo romanzo è "Acque Amare" (2016). E' venuto a mancare nel 2019.



Recensione

La storia

"Chi vuole uccidere Fred il Tacchino" è un romanzo breve e simpaticissimo, spin-off delle avventure del vicecommissario Enea Zottìa. Una chicca che non può mancare agli amanti del genere.


Il protagonista e narratore d'eccezione è Gatto, il micione del vicecommissario, che ci racconta una storia tutta basata sul suo punto di vista puramente felino. Seguiremo quindi le vicende di questo gattone dalla nascita al suo arrivo a casa Zottìa, dove finalmente scopriremo a cosa si riferisce questo titolo un po' particolare.


Tre quarti del libro sono infatti incentrati esclusivamente su Gatto, mentre solo nell'ultima parte compare finalmente il mitico Fred il tacchino. Una scelta che sinceramente mi ha un po' spiazzato, e che non ho apprezzato del tutto.


Mi è già capitato in passato di leggere libri aventi per protagonista un micio, e proprio per questo ho ritrovato in "Chi vuole uccidere Fred il Tacchino?" le stesse strategie narrative di quei romanzi: narrazione in prima persona da parte del gatto di turno, esaltazione delle tipiche caratteristiche feline, una storia nel complesso senza particolari pretese.


Nel caso specifico poi l'autore si concentra molto di più sulla storia di Gatto che sul vero soggetto del titolo, finendo così per perdere di vista il tema del romanzo. Il libro risulta perciò troppo pendente dal lato del micio, e troppo poco verso tutto il resto. Per carità, da un certo punto di vista è una scelta comprensibile e compatibile con le altre caratteristiche tecniche.


La storia è infatti raccontata in prima persona, sicchè noi lettori possiamo sapere solo ciò che anche il narratore conosce. Considerato poi che quest'ultimo appunto è appunto Gatto, ecco che il raggio d'azione è ancora più limitato rispetto a quello di un umano.

Ciò non toglie però che ho sentito la mancanza di un maggiore approfondimento sul tema centrale del romanzo, o comunque un maggiore bilanciamento dei suoi due lati.


Apparte questo, comunque, ci troviamo di fronte a un libro godibilissimo, l'ideale per trascorre qualche ora di sana lettura senza troppo pretese e senza troppe emozioni. Per di più, non è necessario aver letto gli altri racconti del vicecommissario Zottìa. La storia ha una struttura a sè stante, capace di muoversi da sola senza doversi appoggiare alla serie principale. Tant'è che se non avessi letto la mini biografia dell'autore, non avrei mai saputo dell'esistenza di questo filone, non essendo in generale molto amante dei libri gialli.


I personaggi

Gatto, il micio di Enea Zottìa

Come vi accennavo prima, il protagonista indiscusso è Gatto. Egocentrico come solo i felini sanno essere, l'attenzione si concentra tutta su di lui, escludendo praticamente tutto il resto. Tant'è che rispetto a Gatto, gli altri personaggi sono delle semplici macchiette, assolutamente poco incisive ai fini della storia.


Qui però si coglie l'abilità dell'autore. Per quanto avrei preferito scelte diverse, non posso negare che Polillo è stato davvero abile nella caratterizzazione del suo protagonista. L'autore riesce infatti a risaltare le abitudini e le caratteristiche tipicamente associate ai felini, e che i proprietari di gatti conoscono bene.


Sotto questo aspetto, il libro ricorda un po' "Il grande Miao". L'antropomorfizzazione di Gatto è infatti realizzata molto bene e con particolare attenzione, facendo si che il micio conservi comunque la sua regalità felina pur esprimendo pensieri tipicamente umani.


In effetti, anche se frutto d'invenzione, è molto divertente il modo in cui l'autore ricostruisce il modo di ragionare del bel micione, esaltando quei tratti che spesso portano a definire questi animali come altezzosi e poco affettuosi. Niente di più sbagliato: basta solo imparare a capirli. Ma in fondo, è anche per questo che i gatti conservano da migliaia di anni un fascino impareggiabile, che li rendono ancora oggi uno degli animali domestici più diffusi e amati.


[…] si sa, gli esseri umani sono strani: si affannano per andare a lavorare ogni giorno quando basterebbe fare come noi, trovare un padrone comprensivo che riempie ogni giorno la tua ciotolina e ti permette di dormire al caldo in un morbido letto. A volte mi domando come facciano a essere così stupidi da non averci mai pensato.

Stile di scrittura

Come accennavo prima, la narrazione si svolge tutta in prima persona. Il che permette a noi lettori di immedesimarci maggiormente in Gatto e di comprendere appieno il suo punto di vista, facendoci anche qualche sana risata.


La natura animalesca del protagonista influenza poi il resto del romanzo. Per esempio, il registro medio linguistico medio-basso è adatto veramente a tutti, rendendo il libro perfettamente leggibile anche dai bambini.


In più non ci sono volgarità, jumpscare o scene di particolare tensione, e le illustrazioni a cura di Alessandro Sanna danno al tutto un tocco magico. L'atmosfera si mantiene infine sempre ironica e spensierata. Nonostante si tratti ufficialmente di un romanzo natalizio, potete tranquillamente leggerlo in qualsiasi periodo dell'anno e proverete ugualmente le medesime emozioni.


Fonti

Chi è Marco Polillo?: dalla quarta di copertina

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