Perchè leggiamo sempre meno?

Elena Barocelli

17 febTempo di lettura: 3 min

Buongiorno, amici lettori!

Con l'articolo di oggi vorrei invitarvi a riflettere su un'amara realtà: in Italia si legge sempre meno.

Lo dice l'Istat nella sua ultima analisi del 18 maggio 2023, riferita al 2022*. Nel nostro Paese, meno della metà della popolazione ha letto almeno un libro all'anno. Tra questi pochi i lettori più accaniti sono sopratutto donne giovani-adulte o comunque in età adolescenziale. Decisamente non abbastanza, sopratutto se consideriamo che in Italia per converso si registra un'altissima percentuale di nuove pubblicazioni. Ma perchè succede?

La difficoltà di leggere testi lunghi

In parte questa tendenza è dovuta alla nostra progressiva disabitudine alla lettura di testi lunghi e privi di immagini, dovuta (anche) all'utilizzo massiccio dei social network. Badate bene, non è mia intenzione denigrare strumenti come Facebook, Instagram e famiglia, sia perchè li uso anche io, sia perchè ne riconosco l'indiscutibile utilità.

Tuttavia, è un dato di fatto. Leggere un post lungo è una vera scocciatura, vuoi per la dimensione che la pagina assume se aperta su uno smartphone, vuoi perchè semplicemente non sono questi i luoghi per scrivere testi che vanno oltre un certo numero di righe (non a caso, ho creato un blog). Aggiungiamo a questo la generale capacità dei social di attirare la nostra attenzione molto più di quanto riesca a fare una pagina bianca con delle anonime righe nere scritte sopra ed et voilà, les jeux sont faits.

Concentrazione vs distrazione

L'iperconnessione porta poi con sè un altro problema, ovvero il pericolo di distrazione. Rifletteteci un attimo: stiamo leggendo un libro, abbiamo il cellulare di fianco a noi, e sentiamo il classico ding che annuncia l'arrivo di una notifica. Quanti di noi resistono alla curiosità di scoprire subito di cosa si tratta? Veramente in pochi, credetemi. Pure io qualche volta ci casco. Se poi questi ding cominciano a essere tanti o si ripetono in un breve arco di tempo, addio concentrazione.

Altro profilo da non trascurare è la frenesia della vita quotidiana che si traduce spesso in una mancanza costante di tempo e di energie. Eh si, perchè se anche leggere un libro non richiede uno sforzo fisico, altrettanto non si può dire a livello mentale. Inutile negarlo, leggere è un'attività impegnativa che richiede una notevole concentrazione, anche non lo si sta facendo per motivi di lavoro o di studio. Quindi è molto più facile, dopo una dura giornata di lavoro o di studio, accendere il telefono o la televisione e cominciare a far scorrere le immagini, le quali per antonomasia sono molto più immediate rispetto a un testo scritto.

Ci tengo di nuovo a ribadire che la mia non è una critica nei confronti della tecnologia, ma una mera considerazione. A riprova di questo, vi svelo un altro motivo per cui non leggiamo più come una volta, assolutamente non collegato ai social: i libri costano tanto.

Leggere è un hobby costoso

Ebbene si, amici, l'ho detto. Leggere è un hobby costoso. Tra inflazione e scarsità della materia prima con conseguente aumento dei relativi prezzi, procurarsi un libro da leggere potrebbe non essere alla portata di tutti.

Questo vale tanto per i libri cartacei, che per quelli in formato e-book. Certo, la differenza di prezzo tra i due è significativa, non fosse altro che nel secondo caso viene a mancare tutto il processo di creazione del supporto fisico. Tuttavia, anche un libro in formato digitale ha il suo costo, che non tutti possono permettersi di sostenere. Per non parlare poi del fatto un e-book richiede per la fruizione uno strumento specifico come un tablet, un pc o un e-reader, che a loro volta comportano una spesa spesso non indifferente.

Che si può fare?

Si dice che per ogni problema c'è la soluzione, e questo tema non è da meno. Esistono infatti diverse tecniche che aiutano tanto ad acquisire, quanto a rinforzare la propria abitudine alla lettura, delle quali però vi parlerò nei prossimi mesi. Nel frattempo, ringrazio tutti voi per avermi seguita fin qui.