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Ossessione

  • Immagine del redattore: Elena Barocelli
    Elena Barocelli
  • 6 mag
  • Tempo di lettura: 7 min

Copertina

Editore: Sonzogno

Anno di pubblicazione: 1977

Mia Edizione: I edizione Sonzogno settembre 1988

Genere: thriller

Pagine: 236

Formato: cartonato con sovraccoperta

Valutazione: 5/5





Indice

Trama

Charlie è un ragazzo come tanti. Sua madre è un'intellettuale, suo padre un militare, un tipo duro. Vive tutte le piccole grandi tragedie dei bambini ipersensibili sballottati da una mamma iperprotettiva a un genitore troppo severo. Ma nel cervello di Charlie qualcosa reagisce in maniera abnorme alle sfide e alle ingiustizie della quotidianità di provincia fatta di bravate tra ragazzi e vagheggiate avventure con adolescenti civette. La sua rabbia esplode improvvisa una mattina, nella sua classe al liceo cittadino. Se hai una pistola in pugno, molti sono disposti a starti a sentire. Puoi dire - e far confessare - cose che altrimenti resterebbero sepolte nel segreto delle anime meschine e terrorizzate da quel che penserebbero i vicini. Segreti di sesso, di sangue, di odio vengono alla luce. Tutti si tolgono la maschera e l'ossessione privata di Charlie, il suo dibattersi alla ricerca di un senso, di una giustizia, diventano ossessione collettiva che coinvolge una classe intera. Qualcuno ci rimetterà la vita, qualcun altro la reputazione, qualcun altro ancora la sanità mentale. Ma l'avventura vissuta da Charlie agirà su tutti come un potente catalizzatore per scatenare la follia nascosta nel proprio profondo, per guardare in faccia il Male.


Chi è Stephen King?

Stephen King
Stephen King

Stephen Edwin King nacque a Portland il 21 settembre 1947. Trascorse un'infanzia e un'adolescenza burrascose, alle quali farà spesso riferimento nei suoi romanzi.

Raggiunse il successo con la pubblicazione di "Carrie" nel 1974, a cui seguirono "Le notti di Salem" e "Shining", altri suoi grandi capolavori.


Negli anni '80, a causa della dipendenza da alcool e droga, intraprese un percorso di disintossicazione durato più di un anno.


Nel 1999 rimase vittima di un gravissimo incidente, che lo portò a pensare di ritirarsi dalla scrittura. Fortunatamente cambiò idea, ma quell'esperienza lo segnò profondamente.


Nel corso degli anni, vinse numerosissimi premi e riconoscimenti. Molti suoi libri furono trasformati in film diretti da registi famosi, e in alcuni casi lo stesso King ne curò la sceneggiatura.


Oggi vive nel Maine con la moglie Tabitha, anche lei scrittrice. Insieme hanno tre figli: Naomi Rachel, Joseph Hillstrom (Joe Hill) e Owen Philip.


Recensione

Tu sei psichicamente instabile, Charlie.

Questa citazione racchiude in sè il cuore di "Ossessione", quarto romanzo in ordine di pubblicazione del grande Stephen King.

Protagonista di questa fatica letteraria è il giovane Charlie, uno studente liceale come tanti, non certamente popolare, ma nemmeno un paria. Proprio per questo il suo gesto scellerato coglie tutti di sorpresa: impossessatosi della pistola del padre uccide due insegnanti e si barrica in classe, tenendo in ostaggio i suoi compagni.


Messa così la trama di "Ossessione" somiglia tanto a quella di un classico romanzo poliziesco. Ma quando King ci mette il suo zampino, di una sola cosa si può essere certi: niente è come sembra.


"Ossessione" è infatti una storia nera, ancora terribilmente attuale nonostante gli anni che porta, e resa ancora più particolare dal suo discostarsi quasi del tutto da quello che è stato lo stile del Re fino a questo momento.


A differenza dei tre romanzi precedenti, infatti, qui manca totalmente la presenza di forze esterne o elementi sovrannaturali che influenzano l'agire dei personaggi. Non avremo a che fare con creature dell'orrore che si aggirano di soppiatto nella notte, non visiteremo alberghi infestati pronti a ucciderci. Anzi, volendo ben guardare non c'è nemmeno questo granchè di azione.


Eppure, quel che troviamo in "Ossessione" se possibile fa ancora più paura. Questo perchè King ci obbliga a fare i conti con la più pura oscurità dell'animo umano, quella parte di noi tenuta costantemente sotto controllo da un delicatissimo equilibrio, pronto a spezzarsi laddove riceva uno scossone di troppo.

...c'è un Mister Hyde per ogni simpatica faccia di Jeckyll, un volto scuro dall'altra parte dello specchio.

E' esattamente questo che accade a Charlie, il quale racconta la sua storia di lucida follia direttamente attraverso la sua viva voce. King sceglie infatti di abbandonare i panni del narratore onnisciente, affidando invece lo sviluppo della storia al giovane terrorista, che ci accompagnerà fino al nostro posto in prima fila per assistere a questa situazione surreale.


Con la sua innegabile maestria il Re riesce ancora una volta a sbaragliare le aspettative di noi lettori, creando un'opera altamente tensiva e coinvolgente, capace di mettere in dubbio tutte le nostre certezze e sfondare il sottile confine tra bene e male, così chiaro invece nei romanzi precedenti.


Chi è la vittima? E chi è il carnefice? A mano a mano che si procede nella lettura non potremmo fare a meno di porci queste domande... e non è nemmeno detto che la risposta ci piacerà.


Caratterizzazione dei personaggi

La forza di "Ossesione" risiede perciò nella strabiliante caratterizzazione dei personaggi e nella capacità di King di metterli in relazione gli uni con gli altri, al punto che quella che sembrava una cellula impazzita estraniata dalla massa, diventa al contrario una specie di buco nero che attrae verso di sè tutto ciò che gli gravita intorno.


Charlie Decker e i suoi compagni di classe

Mi riferisco ovviamente a Charlie Decker, il quale, oltre a essere il protagonista di questa storia, è veramente una sorpresa. Dotato di una lingua tagliente come un rasoio e di una battuta sagace, questo ragazzo riesce a reggere da solo il peso dell'intero romanzo, dando vita a una sorta di macabro esperimento sociale del quale è sia sovrintendente che cavia.


Attraverso Charlie quindi King fa ciò che gli riesce meglio; ovvero inizia un'opera di demolizione della società che diamo per scontata, affidandone la gestione proprio a quegli adolescenti che cercava di imbrigliare, liberi finalmente di sfogare tutta l'ira che hanno dentro (non a caso, il titolo originale del romanzo è "Rage", cioè rabbia)


Un'occasione che i compagni di classe di Charlie colgono al volo. Dapprima timidamente, e poi con sempre maggiore convinzione, privati a poco a poco di ogni inibizione, con una specie di catarsi collettiva tirano fuori tutto il marcio che hanno dentro, raggiungendo l'apice nell'a dir poco sconvolgente finale.


Qui infatti i ruoli si invertono totalmente: l'individualità è sostituita dalla logica del gruppo, una creatura nata dall'insieme di tanti elementi più piccoli che si rivolta e schiaccia chiunque si ribelli, esattamente come la società aveva cercato di fare con loro.


Gli adulti

In questo romanzo dove niente è quello che sembra, nella logica di Charlie i veri nemici, i veri antagonisti, sono gli adulti, rei di aver schiacciato la libertà di espressione dei giovani costringendoli a loro volta a diventare in un prossimo futuro degli adulti repressi e cattivi. Non a caso, sono quasi totalmente assenti, o comunque dipinti in modo non certo lusinghiero.


Così come con i suoi compagni, anche nel relazionarsi con i grandi è Charlie a farla da padrone. Non a caso, in quel microcosmo a sè stante che si è creato nell'aula, l'unico modo per mettersi in contatto con i suoi abitanti è attraverso un interfono. Niente di più impersonale quindi, a dimostrazione che il manico del proverbiale coltello, almeno per la durata del libro, è passato nelle mani di qualcun altro.


Stile di scrittura

A onor del vero, per quanto "Ossessione" sia veramente un romanzo fuori dal comune, non è esattamente perfetto. Considerando che la sua stesura risale a circa dieci anni prima della pubblicazione (addirittura ancora prima di "Carrie"), si nota subito come lo stile di King sia ancora acerbo, non agli stessi livelli dei romanzi che lo hanno preceduto.


In particolare, la scelta di focalizzare l'attenzione praticamente solo su Charlie impedisce al Re di dare prova di quella poliedricità che hanno reso per esempio "Shining" e "Le notti di Salem" dei veri capolavori.


Anche l'attenzione (o meglio l'ossessione) per i dettagli, riscontrata appunto nelle altre opere, qui lascia un po' a desiderare. Vuoi per contesto in cui è ambientata la storia, vuoi perchè come dicevo il filo conduttore del romanzo non è tanto l'agire fisico dei personaggi, quanto la loro analisi interiore, King non riesce a creare quella sensazione di tridimensionalità narrativa che è il suo marchio di fabbrica.


Tuttavia, già si notano alcuni tratti ricorrenti nello stile di scrittura di questo autore. Prima di tutto, King riesce a costruire e mantenere per tutta la narrazione un elevato livello di tensione. Volendo fare un paragone, "Ossessione" è come una mitragliatrice a nastro: spara a ripetizione senza lasciare il tempo al lettore di prendere fiato, salvo solo alcuni rari momenti in cui si rende necessario ricaricare le munizioni.


Altra caratteristica ricorrente è la narrazione pungente e dura. King non si fa scrupoli a dire quello che deve dire, riuscendo però al tempo stesso ad esaltare la drammaticità insita in questo racconto. Per quanto quindi stilisticamente immaturo, il Re sa sempre quale tasto premere per colpire forte noi lettori.

Certe volte ho l'impressione che tutto quello che è accaduto in quella lunga mattina sia solo frutto della mia immaginazione, la fantasia appena sbozzata di uno scrittore. Invece è successo sul serio.

Lo sapevate che...

Ciò che però incuriosisce e inquieta di più quando si parla di "Ossessione" è il suo collegamento con alcuni fatti di cronaca americana risalenti agli anni '90.


Nel 1996 infatti Barry Loukaitis uccise due studenti e il professore di algebra a Moses Lake, Washington, citando proprio una frase del libro: "Questo sicuramente batte l'algebra, no?"


L'anno successivo Michael Carneal sparò a tre studenti a West Paducah nel Kentucky. Fu poi trovata una copia di "Ossessione" nel suo armadietto.


Infine, le vicende narrate nel romanzo ricordano moltissimo il massacro della Columbine High School, che vi illustro a grandi linee. Il 20 aprile 1999 Eric Harris e Dylan Klebold uccisero tredici compagni di scuola e un insegnante, ferendo al contempo altre 23 persone, per poi suicidarsi nella biblioteca della scuola.


A fronte di questi eventi terribili, King accettò di ritirare dal commercio il suo romanzo, che ora si trova solo usato principalmente nei siti di compravendita online. Non solo: all'epoca della sua pubblicazione, il libro faceva parte di un quartetto composto da altre tre opere pubblicate da King sotto lo pseudonimo di Richard Bachman, quali "La lunga marcia", "Uscita per l'inferno" e "L'uomo in fuga". Con la scomparsa di "Ossessione" dalle scene, questi romanzi sono ora venduti separatamente.


Fonti



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