E' di poco tempo fa la notizia dell'acquisto dei diritti per la pubblicazione italiana di "Nessun luogo è più casa", seguito del romanzo per ragazzi "Il bambino con il pigiama a righe", di John Boyne. La casa editrice Bur Rizzoli lo ha annunciato in occasione della London Book Fair 2002, e la notizia è stata confermata anche da un articolo pubblicato sul blog ufficiale, che potete trovare qui: https://www.booktobook.it/autori-libri/nessun-luogo-e-piu-casa/
L'autore (dal web)*
John Boyne (Dublino, 30 aprile 1971) è uno scrittore irlandese. Dopo aver studiato presso il Trinity College di Dublino, ha frequentato il corso di Scrittura, all'Università dell'East Anglia, dove ha guadagnato il premio Curtis Brown; ma già ai tempi del college era riuscito a far pubblicare i suoi lavori. I suoi libri parlano di quando frequentava il liceo e del suo dubbio sulla propria sessualità. John Boyne ha scritto vari romanzi, sia per un pubblico adulto che per ragazzi, ed un certo numero di racconti che sono stati pubblicati in varie antologie o trasmesse alla radio o in televisione. Il suo romanzo più conosciuto, "Il bambino con il pigiama a righe", è stato al primo posto nella New York Times Best Seller List ed ha venduto più di 5 milioni di copie in tutto il mondo; da esso è stato tratto un omonimo film nel 2008. Un altro suo romanzo di successo è "La casa dei fantasmi", scritto nel 2013 e pubblicato nel 2015 in Italia dall'editore Rizzoli, nella traduzione di Beatrice Masini.
Il bambino con il pigiama a righe
Prima di parlare di questo nuovo romanzo, mi sembra giusto parlarvi un attimo de "Il bambino con il pigiama a righe". Il protagonista è Bruno, bambino tedesco figlio di un generale nazista. Il padre viene trasferito in Polonia, così la sua famiglia (la moglie, il figlio e la sorella maggiore Gretel) lo segue. Circondato dai soldati al servizio del genitore e senza nessun bambino della sua età con cui giocare, Bruno decide un giorno di allontanarsi da casa per fare quello che gli piace di più: esplorare. Ad un certo punto si imbatte in un recinto di filo spinato al cui interno si trova Shmuel, bambino ebreo deportato in quello che si scoprirà essere il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Inizia così una profonda amicizia tra i due, che accompagnerà i lettori fino al tragico epilogo del romanzo.
Nessun luogo è più casa
Stando a quanto si legge in rete, sembra che il nuovo romanzo riprenda le fila del discorso proprio da qui. Gretel e la madre di trasferiscono a Parigi, nel tentativo di lasciarsi alle spalle l'orrore vissuto durante il Secondo conflitto mondiale. Ma il passato torna spesso a chiedere conto di ciò che è stato, ed è così che Gretel e la madre si trovano nuovamente costrette a fuggire. La ragazza cerca disperatamente di trovare un suo posto nel mondo, un luogo in cui sentirsi finalmente al sicuro. Solo dopo aver compiuto i 91 anni, grazie all'amicizia con una sua vicina di casa, Gretel avrà l'occasione di riscattarsi.
Come vi accennavo prima, dal libro "Il bambino con il pigiama a righe" è stato tratto un film, con rispettivamente:
-Asa Butterfield, nel ruolo di Bruno
-Vera Farmiga, nel ruolo della madre
-Amber Beattie, nel ruolo di Gretel
-David Thewlis, nel ruolo del padre di Bruno
-Jack Scanlon, nel ruolo di Shmuel
Sia il romanzo che il film sono raccontati dal punto di vista di Bruno. L'estrema innocenza tipica dei bambini è l'elemento centrale di entrambi. Ricordo tempo fa di aver letto un'intervista in cui Asa Butterfield raccontava che all'epoca era quasi del tutto ignaro di cosa fosse la Shoà. I produttori del film avevano fatto apposta a non informalo, soprattutto per non rovinare quell'aura di innocenza che caratterizza il suo personaggio.
A Bruno non importa che Shmuel sia ebreo, non gli importa se indossa uno "strano pigiama". E' solo contento di aver trovato un bambino come lui con cui poter giocare e trascorre il tempo. Ma gli eventi intorno a lui gli si muovono contro, e a poco a poco Bruno comincia a capire che le cose sono molto diverse da come sembrano.
Leggendo il libro e guardando il film ho percepito un lento, ma inesorabile, processo di erosione dell'innocenza e dell'inconsapevolezza di Bruno. Il mondo degli adulti in tutta la sua crudeltà comincia a scoprirsi dinanzi ai suoi occhi. Ma Bruno non vuole (o forse non riesce a credere) che quella sia la realtà. E soprattutto non può immaginare che suo padre possa essere una di quelle persone così crudeli, complici dello sterminio nazista. Ed è per questo che quando Shmuel gli chiede aiuto, lui non esita a rispondere.
Il film, diretto da Mark Herman e uscito nelle sale italiane il 19/12/2008 ha ottenuto i seguenti (a mio parere meritatatissimi) riconoscimenti*:
2008 - Premio Goya
Candidatura Miglior film europeo
2008 – British Independent Film Awards
Miglior attrice protagonista' a Vera Farmiga
Candidatura Miglior film
Candidatura Miglior regia a Mark Herman
2008 – Young Artist Award
Migliore attore giovane ad Asa Butterfield
La data di uscita del sequel del libro, invece, è stata fissata nell'autunno del 2022. Inutile dirvi che non vedo l'ora. Non appena sarà disponibile in biblioteca, lo leggerò sicuramente. Anche se credo di dover rileggere prima "Il bambino con il pigiama a righe", visto che sono passati ben 15 anni dall'ultima volta che l'ho sfogliato.
Se anche voi come me lo avete letto anni fa, o proprio non sapevate neanche della sua esistenza, vi consiglio caldamente di recuperalo. E' un libro per ragazzi, ma al tempo stesso anche una lettura piacevolissima (e direi quasi commovente in alcuni punti) per gli adulti, che è in grado di far riflettere a lungo dopo la sua conclusione.
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