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Immagine del redattoreElena Barocelli

La ragazza della porta accanto


Autore: Jack Ketchum

Editore: Gargoyle

Anno di pubblicazione: 1989

Mia Edizione: 2013

Genere: horror estremo, drammatico,

Valutazione: 5/5



Trama (dal web)

America rurale, anni Cinquanta. David ha 12 anni e incarna il prototipo dell'adolescente medio. Frequenta gli altri ragazzi del vicinato e comincia a sviluppare un certo interesse per il sesso femminile. Quando le sorelle Meg e Susan Loughlin si trasferiscono a vivere nella casa accanto, David è felice dell'opportunità di ampliare il proprio giro di amicizie, anche se Meg, che incontra per prima, è un paio d'anni più grande. I genitori delle due ragazze sono rimasti uccisi in un incidente d'auto, e le sorelle Loughlin sono state affidate alla vicina di David, Ruth. Ma Ruth, in apparenza ottima madre di famiglia, nasconde una vena di sadismo e alienazione, che sfoga dapprima sottoponendo le ragazze a percosse sempre più violente e dolorose, poi dando vita a una serie di torture fisiche e psicologiche di cui David e gli altri ragazzi del vicinato divengono testimoni e, in qualche modo, complici inconsapevoli. La polizia non prende sul serio le denunce di Meg: l'unica speranza per lei e la sorella è nell'aiuto dell'amico David. Riuscirà a salvare le sorelle prima che sia troppo tardi?


Chi è Jack Ketchum? (dal web)

Jack Ketchum
Jack Ketchum

Jack Ketchum, pseudonimo di Dallas Mayr (Livingston, 10 novembre 1946 – New York, 24 gennaio 2018), è stato uno scrittore horror statunitense. È cresciuto nella periferia di Livingston, nel New Jersey, e si è diplomato alla Livingston High School nel 1964. Ketchum è stato elogiato da icone letterarie come Stephen King, così come è stato condannato da un Village Voice molto critico nei suoi confronti, che ha respinto il suo lavoro tacciandolo di contenere pornografia violenta. Mayr è stato anche attore, insegnante, agente letterario e venditore di legname. Durante l'infanzia ammira Elvis Presley, ama i dinosauri e l'horror, passione che lo accompagnerà sempre, oltre a essere il campo letterario in cui si è maggiormente cimentato. Il suo romanzo d'esordio nel 1981, Off Season, ha gettato le basi per una serie di romanzi e racconti dove il protagonista assoluto è l'uomo, una creatura sorprendentemente ambigua che si dimostra essere la bestia più temuta. Molto spesso i racconti di Ketchum si basano su fatti realmente accaduti. Nel corso degli anni, Ketchum ha ricevuto numerosi premi Bram Stoker per opere come The Box, Closing Time, la raccolta di racconti Peaceable Kingdom e per il suo racconto Gone (che è stato pubblicato per la prima volta in October Dreams: A Celebration of Halloween, un'antologia dell'horror a cura di Richard Chizmar e Robert Morrish). Molte delle sue opere sono diventate dei film. Tuttavia, il lancio nel mercato cinematografico più importante per Jack Ketchum in campo internazionale è stata l'uscita da parte della Magnolia Pictures del film Red nel 2008.L'ultimo adattamento cinematografico basato su un famoso romanzo di Ketchum è The Woman, presentato al Sundance Film Festival nel gennaio 2011. Ketchum ha partecipato alla realizzazione del film con il regista Lucky McKee, dando un proprio contributo creativo ed artistico al film il quale, a causa dei contenuti e temi molto forti, ha suscitato alcune polemiche: i personaggi e i loro costumi estremi sono elementi caratterizzanti dei romanzi di Ketchum; fedelmente, il film non censura e ricalca fedelmente i tratti horror e controversi dei libri dello scrittore statunitense.


Avvertenza

Mi sembra doveroso iniziare la recensione con un avviso: questo romanzo tratta temi che possono urtare le persone più sensibili. NON E' ASSOLUTAMENTE UNA LETTURA ADATTA A TUTTI. Quindi, fate attenzione.


Recensione

Premetto che questo è il primo romanzo di Ketchum che leggo: anche se al momento non ho altri mezzi di confronto, ritengo comunque che sia indubbiamente un abile scrittore. Le dinamiche sociali dei più giovani, il rapporto con l'altro sesso, le relazioni famigliari (soprattutto il ruolo dei genitori), i problemi mentali, la manipolazione, la tortura e gli abusi su minori sono i temi affrontati in questa storia. Il suo stile asciutto, duro, lineare, caratterizzato da periodi brevi, riesce a creare un'elevata tensione nel lettore, facendogli provare emozioni forti.


La bravura di questo autore si manifesta anche nella caratterizzazione dei personaggi e dell'ambiente. Ketchum ci rimanda infatti l'immagine di una tranquilla cittadina suburbana dell'America benpensante. Un quartiere la cui apparente tranquillità è spezzata dall'arrivo di un elemento nuovo, cioè le nipoti di Ruth Chandler, Meg e Susan Loughlin.


Siamo in piena estate, quella del 1958: i ragazzi escono di casa la mattina e tornano solo per mangiare, mentre il resto del tempo lo trascorrono con gli amici, vivendo le avventure tipiche di quell'età, nei limiti della libertà concessa loro dai genitori.


Un aspetto interessante da considerare è che il racconto è narrato non da un soggetto esterno e super partes, ma dallo stesso David ormai 40enne, che all'epoca dei fatti aveva solo 12 anni. Questa scelta narrativa risponde ad una specifica esigenza di Ketchum: dato che il racconto è in prima persona, il lettore sa solo quello che sa David. I terribili fatti raccontati nel libro sono solo quelli cui il ragazzo assiste o dei quali è portato a conoscenza.


Questo da un lato consente allo scrittore di non discostarsi eccessivamente dalla realtà (il romanzo infatti si ispira ad un terribile fatto di cronaca americana del 1965); dall'altro, per quanto il libro sia decisamente disturbante, l'autore riesce a contenere gli episodi più drastici delle torture subite da Meg, facendo si che sia lo stesso David a scegliere cosa rendere pubblico.


In questo modo, il lettore non saprà mai veramente cosa è accaduto in quella casa. E sinceramente, di questo ne sono felice. Ciò non toglie che, durante la lettura, ci sono stati dei momenti in cui ho provato una sincera nausea, un senso di gelo, di impotenza e di rabbia che poche volte ho sperimentato.


Non vi nascondo che più di qualche volta mi sono detta: "Bene, adesso basta, non ce la faccio più". Non so neanche io sinceramente come ho fatto ad arrivare alla fine. Credo di essere stata aiutata dal fatto che la lettura scorre rapida, nonchè dall'innegabile capacitò di Ketchum di tenere il lettore incollato alle pagine.


L'autore infatti non si perde in inutili giri di parole, arriva dritto al punto. Un po' come King, in effetti, anche se i loro stili sono assolutamente diversi. Non a caso, quest'ultimo ammira molto Ketchum, come dimostrato dalla nota finale de "La ragazza della porta accanto" scritta dal Re.

È un libro che non si limita a promettere terrore al lettore, glielo consegna dritto a domicilio.

Una cosa che li accomuna però è la capacità di estrapolare e di rappresentare l'aspetto più cupo, terribile e feroce dell'essere umano. In questo senso, la lenta discesa verso la totale follia di Ruth è stata resa benissimo. Nonostante, come vi dicevo, il romanzo è stato raccontato attraverso il punto di vista di David, in più di un'occasione il ragazzo afferma di aver colto qualcosa di strano nella sua vicina di casa:

Ero consapevole della sua presenza lontana ed ero convinto ci fosse qualcosa che non andava. Sembrava stanca, svagata non del tutto presente.

Penso che Ruth sia forse il personaggio più riuscito di tutto il romanzo. Da quello che ho letto circa la storia vera, l'autore è riuscito a cogliere i tratti fondamentali: i seri disturbi psicologici di cui la donna è affetta, l'iniziazione sessuale distorta cui spinge i suoi figli (tutti in un età in cui si inizia a mostrare interesse e curiosità verso l'altro sesso), la sua "gestione" e supervisione delle torture inflitte a Meg e alla sorella, e il coinvolgimento degli altri ragazzi del vicinato. L'emersione progressiva di un lato sempre più disumano, culminante in un finale mozzafiato, anche se terribilmente triste.


Questo libro dunque colpisce duramente sicuramente perchè è tratto da fatti realmente; ma anche perchè Ketchum è riuscito a superare il sottile velo della vita domestica e dell'educazione dei figli, che all'epoca dei fatti era invalicabile, mostrando il marciume che in alcuni casi si cela al di là della porta di un vicino di casa.


Riferimenti

Come vi avevo accennato, "La ragazza della porta accanto" si basa su una terribile storia vera che ha per protagoniste le sfortunate sorelle Likens, Silvya e Jenny. Le due ragazze erano figlie di giostrai, ed erano state affidate alle cure di Gertrude Baniszewski, già madre di 7 figli. La donna non aveva un lavoro e viveva in condizioni economiche e psicologiche precarie. Accettò di fare da baby-sitter alle ragazze in cambio di 20 dollari alla settimana.


Quando i pagamenti tardarono ad arrivare, la donna iniziò a prendersela con Sylvia, minacciandola di far del male alla sorella (resa disabile dalla poliomielite) se avesse osato ribellarsi. Le torture divennero ben presto sistematiche, e coinvolsero anche alcuni figli della donna e i loro amici nel vicinato. Dopo mesi di abusi, Sylvia morì. La causa ufficiale del decesso, riportata nell'autopsia, fu "edema cerebrale, emorragie del cervello e shock".


Preferisco non entrare nel dettaglio di quello che la povera Sylvia ha dovuto subire. Se volete sapere di più, potete collegarvi ai seguenti link:

Sono stati inoltre girati due film su questa vicenda (che sinceramente non credo di avere la forza di guardare)

  • An American Crime (2007), di Tommy O'Haver

  • La ragazza della porta accanto, quest'ultimo tratto proprio dal romanzo di Ketchum (The Girl Next Door, 2007) di Gregory Wilson, che potete trovare su Netflix

Fonti






















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