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Creare con i libri

  • Immagine del redattore: Elena Barocelli
    Elena Barocelli
  • 25 lug
  • Tempo di lettura: 4 min

Buongiorno, amici lettori!

Come sapete, i libri rappresentano una delle più importanti forme di espressione del pensiero e della creatività umana, tanto quanto lo sono i quadri dipinti da pittori famosi.


Non dobbiamo stupirci quindi se ad un certo punto questi due medium si sono incontrati... e se da questo incontro sono nate due bellissime tecniche decorative aventi per protagonisti proprio i nostri cartacei amici, di cui ora vi parlerò.


Il fore-edge painting

Origini

Il fore-edge painting consiste letteralmente nel dipingere delle immagini lungo il bordo esterno delle pagine dei libri. Questa tecnica britannica raggiunse il culmine di popolarità tra il XVIII e il XX secolo, pur avendo in realtà origini più antiche.


Gli studiosi ritengono infatti che questa tecnica si sia sviluppata intorno al X secolo. Segnale indicatore in questo senso sono le c.d. marcature o "lettere", che iniziarono ad essere riportate sul taglio anteriore delle pagine proprio in quel periodo.

Esempio di fore-edge painting
Esempio di fore-edge painting

Un tempo infatti i libri un tempo erano riposti sugli scaffali in orizzontale e con il taglio anteriore verso l'esterno. Si rendeva perciò necessario applicarvi un segno di riconoscimento, un qualcosa che permettesse di distinguerli gli uni dagli altri (considerato che non esistevano nemmeno le copertine come le concepiamo adesso). Una funzione, questa, che ora è svolta dal dorso. Ma all'epoca era affidata al proprio al fore-edge painting.


Dal canto suo Cyril Davenport (l'ex sovrintendente alla rilegatura del British Museum) riporta come primo esempio di quest'arte una copia del 1641 de "Atti e Monumenti" con un ritratto fore-edge di Carlo II, firmata "Fletcher", affermando poi che la paternità della tecnica apparteneva a Samuel Maerne.


Al contrario Carl J. Weber, studioso della pittura fore-edge, ne collocava la nascita a circa una decina di anni prima di Maerne. A sostegno della sua tesi riportava una pittura fore-edge di una Sacra Bibbia del 1651 firmata dai fratelli Stephen e Thomas Lewis e datata 1653.


I disegni

Come dicevo, all'inizio il fore-edge painting era impiegato prettamente a scopo identificativo dell'opera su cui era realizzato. Per questo i soggetti principali erano, oltre che il titolo del volume o il nome dell'autore, anche disegni decorativi o araldici.


Di norma poi si trattava di dipinti "nascosti" nella doratura delle pagine. In altre parole, il fore-edge painting non era visibile a libro chiuso, ma era necessario incurvare le pagine in un certo modo per poter ammirare il dipinto.


Intorno al 1750, il soggetto dei dipinti di fore-edge mutò in paesaggi, ritratti e scene religiose solitamente dipinte a pieno colore per riflettere la crescente popolarità dello stile pittoresco.


Particolarmente note in questo senso sono le opere di Caroline Billing Curry, la cui abitudine di numerare i suoi dipinti fore-edge ha reso possibile attribuire con certezza alla sua mano circa 172 disegni.

Fore-edge painting di Caroline Billing Curry
Fore-edge painting di Caroline Billing Curry

Altrettanto importante fu poi il contributo di John T. Beer. La sua tecnica di pittura fore-edge fu particolarmente apprezzata in Cina, permettendone così la diffusione anche in Oriente a partire dal XX secolo.


Gli artisti

In tempi moderni, però, il fore-edge painting è considerato un'arte in via di estinzione. L'Heritage Crafts Association (HCA) elenca solo pochi "artigiani attualmente noti", quali particolare si tratta di


  • Martin Frost, a Worthing, Regno Unito, è un artista professionista a tempo pieno specializzato nella pittura sul taglio. Ha creato oltre 3.500 opere da quando ha iniziato la sua carriera negli anni '70.


  • Jeanne Bennett è un'altra nota pittrice fore-edge. Ha scritto un libro dopo aver insegnato quest'arte per anni.


  • Brianna Sprague è una pittrice statutinitense particolarmente dedita alla decorazione di libri moderni e classici, attirando l'attenzione di TikTok, Reddit e Instagram.


C'è da dire infatti che, complici internet e l'avvento dei social network, oggi è più facile reperire informazioni sulla tecnica e sul processo di realizzazione. A riprova di questo vi lascio il link di un video di Youtube (raggiungibile cliccando qui) in cui una ragazza decora con questa tecnica una dei miei libri preferiti, cioè "Il Signore degli Anelli".


Fore-edge painting (ricordati di modificare la recensione di ortica e di linkare a questo articolo dove parli del fore-edge painting quando lo pubblichi!!!)


Il book folding

La seconda tecnica di cui vorrei parlavi è il book folding, ovvero l'arte di piegare le pagine dei libri per dare vita a figure tridimensionali.

Farfalla e fiori realizzati con il bookfolding
Farfalla e fiori realizzati con il bookfolding

Esattamente come il fore-edge painting, anche questa tecnica ha origini inglesi, seppur molto più recenti. Le prime opere risalgono infatti al XX secolo, e probabilmente si ispirano alle c.d. sculture di libri, molto diffuse in ambito sia artistico che accademico.


Con l'avvento dei social media, l'interesse intorno a questa pratica è esploso. Oggi infatti si possono trovare foto delle creazioni su siti come Pinterest, Etsy e Youtube, grazie ai quali gli artisti possono dare dimostrazione della loro bravura.


Attenzione però: il book folding non deve essere confuso con la tecnica giapponese dell'origami o del kirigami. Certo, alcune somiglianze ci sono, sopratutto perchè tanto l'una quanto le altre presuppongo di piegare la carta secondo un certo schema; tuttavia, si tratta di due cose completamente diverse.



Differenza tra l'origami e il book folding

Il book folding prevede infatti l'utilizzo di libri (possibilmente vecchi) spessi dalle 400 alle 600 pagine. Quest'ultime, come dicevo, devono poi essere piegate seguendo specifici pattern millimetrici, molti dei quali reperibili gratuitamente oggi in internet.


Al contrario, l'origami e il kirigami prevedono di piegare dei fogli sciolti, preferibilmente quadrati. In particolare, i maestri più tradizionalisti dell'origami realizzano le pieghe senza fare tagli, cosa che invece nel book folding è consentito, come anche l'impiego di matite e righello.


Il bookfolding oggi

Alla luce di tutto questo, quindi, il book folding può essere tranquillamente considerato una vera e propria forma d'arte contemporanea che combina creatività, precisione e uso innovativo dei libri, rispettando tra l'altro i principi dell'upcycling.


Se volete cimentarvi con questa tecnica, può visitare siti come BookFoldings.com o CutAndFoldBookArt.com, dove potete trovare le istruzioni e i pattern per provare anche voi a creare la vostra opera d'arte librosa.


Conclusioni

Grazie a tutti per avermi seguita fin qui. Buone letture a tutti, al prossimo articolo!


Fonti

Foto fore-edge painting di Caroline Billing Curry: https://www.ebay.com/itm/376010859438


 
 
 

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