Autore: Francesco Dominelli e Alessandro Locatelli, creatori della pagina Facebook "Se i social network fossero sempre esistiti"
Anno di pubblicazione: ottobre 2020
Mia edizione: prima edizione ottobre 2020, Longanesi & Co.
Genere: umorismo, narrativa
Valutazione: 5/5
Gli autori (dalla pagina 333 del libro)
Francesco Dominelli
Grande appassionato di libri e di cinema, ha inoltre collaborato con le pagine di maggiore successo di Facebook Italia, come autore di contenuti, screenplayer e ideatore di campagne di advertising per brand. Attualmente ricopre il ruolo di senior social media manager in una digital agency di Milano.
Alessandro Locatelli
Classe 1994. Oltre alla passione per la letteratura e la scrittura, Alessandro coltiva quella per la storia. Nel 2016 ha pubblicato il romanzo "Lasciate ogni speranza, voi che taggate", una versione parodistica dell'Inferno dantesco in salsa Zuckerberg. Attualmente lavora in una web agency di Milano come social media & marketing manager.
Se i social network fossero sempre esistiti (dalla pagina 333 del libro)
Creata nel 2014, la pagina trasporta le grandi personalità del passato nel presente, e le fa confrontare con temi e problemi attuali, con risultati esilaranti. Dopo le prime due settimane di attività, il profilo era già seguito da oltre mezzo milione di fan.
Chi è Dante Alighieri (In breve)
Dante Alighieri, nato a Firenze tra il 21 maggio e il 21 giugno 1265, è stato un importantissimo poeta e scrittore italiano. Non a caso è considerato proprio il padre della nostra lingua. La sua fama si deve principalmente alla Divina Commedia, uno dei più significativi capolavori della letteratura di tutto il mondo. A seguito del suo esilio dalla città Natale, Dante morì a Ravenna tra il 13 e il 14 settembre del 1321. Le sue spoglie sono sepolte nella tomba costruita in questa città da Camillo Morigia nel 1780. Grazie alla Società Dante Alighieri, è divenuto uno dei principiali simboli dell'Italia nel mondo. Gli studi critici e filosofici delle sue opere sono inoltre perseguiti dalla Società dantesca.
La Divina Commedia
La Commedia (definita poi Divina da Boccaccio) è a tutti gli effetti l'opera più famosa e iconica del Sommo. Dante ne iniziò la composizione nel 1300, per proseguire poi fino agli ultimi anni della sua vita. La sua caratteristica principale è quella di essere suddivisa in tre cantiche (Inferno, Purgatorio e Paradiso), ciascuna composta da 33 canti, composti da terzine in endecasillabi, più un canto aggiuntivo collocato prima dell'Inferno, che funge da Proemio (per un totale di 100 canti).
Il tema centrale dell'opera è il viaggio immaginario compiuto dal Poeta attraverso i tre regni dell'Oltretomba, un percorso di purificazione per liberarsi dei peccati e per salvare l'anima. L'opera però costituisce anche il difficile processo di maturazione della lingua volgare fiorentina, che nell'ottica di Dante si sarebbe dovuta elevare al di sopra delle altre forme di volgare italiano, arricchendosi tuttavia reciprocamente.
Recensione
La Divina Commedia è un'opera che mi ha sempre affascinato, più di tante altre che mi hanno fatto studiare a scuola. In particolare, l'Inferno ha giusto giusto quel tocco di macabro che solletica le mie corde di amante del genere horror. Se poi ci aggiungiamo il fatto che conoscevo la pagina social creata dai due autori del libro, ecco spiegata questa mia scelta di lettura che condivido con voi.
Il libro segue lo stesso percorso della Commedia originale: inizia con la cantica dell'Inferno, per poi passare al Purgatorio e infine al Paradiso. Ma non aspettatevi la solita parafrasi cui siamo abituati, assolutamente no…
Inferno
Per loro stessa ammissione, gli scrittori si sono concentrati molto di più su questa prima parte del poema dantesco. Infatti, questa sezione contiene un'analisi canto per canto… ovviamente condita di perle umoristiche e satiriche che vi faranno letteralmente morire dal ridere.
I riferimenti sono contestualizzati ai giorni nostri (il libro infatti è del 2020): non mancano quindi richiami al Covid, alla situazione politica italiana, ai modi dire, film e libri famosi, e in generale alla nostra cultura. In più, questa sezione è arricchita da alcune illustrazioni in bianco e nero di Christian Romano, che ritraggono Dante e Virgilio nei momenti topici del loro viaggio.
Dante incontrerà quindi le anime che tutti i nostri professori letteratura ci hanno fatto conoscere: dai famosi Paolo e Francesca, fino al Conte Ugolino, passando per Cavalcante De Cavalcanti e Farinata degli Uberti, inoltrandosi sempre di più negli Inferi accompagnato dal fedele Virgilio.
Una cosa che mi è piaciuta molto sono state le schede di approfondimento inserite in alcuni capitoli. Nella maggior parte dei casi fanno riferimento alle vicende o a i personaggi storici di cui Dante ha parlato in quel canto.
Ho apprezzato questa scelta (che però riguarda solo l'Inferno), per due motivi: innanzitutto perché, per capire una battuta umoristica, è sempre necessario conoscere l'oggetto cui si riferisce. E queste schede aiutano molto in questo senso; secondo, perché dimostra come dietro a questo libro vi sia comunque un attento studio da parte dei due autori.
Non si tratta quindi di una mera parodia fatta tanto per ridere. O meglio: lo scopo finale sicuramente è questo, tuttavia si gli autori non si limitano solo a prendere in giro o a fare battute. Offrono infatti un'analisi adeguata dell'opera dantesca, che consente a sua volta di far apprezzare ancora di più il poema.
Purgatorio
In questa cantica Dante sale lungo il monte del Purgatorio, sulla cima del quale è stato collocato il Paradiso. Anche qui gli autori gestiscono abilmente la loro parafrasi irriverente, nonostante l'argomento trattato sia delicato (in fondo in fondo, sempre di religione si parla, ed è facile passare dall'umorismo all'offesa).
Anche in questo caso il libro non si discosta molto dall'originale. Dante, sempre accompagnato da Virgilio, scala il monte del Purgatorio cornice per cornice, incontrando tra i vari penitenti famosi personaggi storici del suo tempo. Qui come dicevo prima, mancano le schede di approfondimento dell'Inferno.
Questo però non mina assolutamente la comprensione del libro. Gli autori forniscono infatti sufficienti informazioni che consentono comunque al lettore di capire l'opera, e di farsi due risate. In ogni caso, tutti i capitoli del libro (non solo quelli del Purgatorio) sono preceduti da una breve introduzione all'argomento che tratteranno… ovviamente sempre in chiave umoristica, ma che certamente non guasta.
Dante, ubriaco come una scimmia e con un navigatore dei cinesi, si perde nel Fantabosco dove viene soccorso da Virgilio, giusto un attimo prima di essere divorato da una lontana parente di Balto.
Paradiso
La cantica del Paradiso conclude l'opera dantesca e ovviamente anche questo libro. Dante viene affidato a Beatrice che lo guida per i vari Cieli. Anche questa volta, così come nelle cantiche precedenti, gli autori offrono una spiegazione semplificata della suddivisione dell'Oltretomba secondo la visione di Dante, elemento essenziale per apprezzare appieno l'opera. Come dicevo prima, pure in Paradiso le batture regnano sovrane, ma sempre in modo delicato e mai offensivo.
Vi posso quindi assicurare che questo libro è ideale sia per chi già ha avuto modo di conosce Dante e La Divina Commedia, sia per chi non ne ha mai sentito parlare. Mi azzardo pure a dire che potrebbe essere un ottimo strumento per avvicinare i più giovani alle opere di questo grande poeta del passato, soprattutto grazie allo stile di scrittura frizzante e coinvolgente adottata dai due autori.
A maggior ragione in un periodo come questo: per chi non lo sapesse, il 25 marzo 2020 il Governo italiano ha istituito la Giornata Nazionale dedicata a Dante Alighieri, su proposta del Ministro della cultura Dario Franceschini.
In più, il 13 settembre 2021 cadeva il settecentesimo anniversario della morte del Sommo. Numerose sono state le celebrazioni tenutesi l'anno scorso per ricordare questo evento, a dimostrazione di quanto questo poeta sia stato fondamentale per la nascita della cultura italiana come la conosciamo oggi.
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