Editore: Sperling & Kupfer
Anno di pubblicazione: 2019
Mia Edizione: X edizione 2021
Genere: horror
Pagine: 631
Formato: copertina rigida con sovraccoperta
Valutazione: 5/5
Indice
Trama (dal libro)
Mill Grove è una tranquilla e isolata cittadina della Pennsylvania: solo una strada per arrivare, solo una per andarsene. A Kate Reese sembra il luogo ideale per fuggire da un compagno violento, far perdere le proprie tracce e ricominciare una nuova vita. Lo deve al suo bambino, Christopher, che ha solo sette anni ma sa già quanto il mondo dei grandi possa far male. In quella nuova casa, tutto sembra andare a meraviglia: Christopher incontra nuovi amici, Kate trova un nuovo lavoro. Ma poi, all’improvviso, Christopher scompare. Per sei lunghissimi giorni, nessuna traccia di lui. Finché, una notte, il bambino riemerge dal bosco di Mission Street, al limitare della piccola città. È illeso, ma profondamente cambiato. Nessuno sembra accorgersene; solo sua madre sospetta qualcosa, perché Christopher, che ha sempre faticato a scuola, di punto in bianco prende ottimi voti ed è un vorace lettore. Ma nemmeno lei può immaginare tutta la verità. Christopher ora sente una voce in testa, e vede cose che agli altri sono impercettibili. Conosce i segreti del passato, inghiottiti dal bosco di Mission Street; quelli del presente, celati dietro le facciate rispettabili della città. Conosce il futuro tragico che sta per abbattersi su tutti loro. Non può parlarne a nessuno, nemmeno a sua madre, o lo prenderebbero per pazzo. Ma può e deve compiere la missione che quella voce amica gli detta: costruire una casa nel bosco, prima che arrivi Natale. Altrimenti, per sua madre, i suoi amici e l’intera città, sarà la fine.
Chi è Stephen Chbosky?
Scrittore, sceneggiatore e regista, è l'autore del bestseller "Noi siamo infinito" che, dopo aver venduto milioni di copie in tutto il mondo, è diventato un film di grande successo, da lui stesso scritto e diretto, con Emma Watson, Ezra Miller e Logan Lerman come attori protagonisti. E' anche il regista del film "Wonder", con Julia Roberts, Owen Wilson e Jacob Tremblay. "L'amico immaginario" è il suo secondo, attesissimo romanzo.
Introduzione
La morte è qui. La morte sta arrivando. Morirete tutti il giorno di Natale.
Questo romanzo è il classico esempio di omonimia libraria. Se vi ricordate, qualche tempo fa avevo recensito un altro libro intitolato "L'amico immaginario".
Nonostante le rispettive storie siano completamente diverse, si possono notare degli elementi comuni: in entrambi i casi, il protagonista è un bambino; e tutti e due hanno un amico che solo loro possono vedere.
Le somiglianze, però, finiscono qui. Perché "L'amico immaginario" di Chbosky è uno dei racconti più spaventosi e più ben scritti che io abbia mai letto. E ora vi spiego il motivo.
Recensione
I personaggi
Per darvi un'idea dello stile di Chbosky, non posso che richiamare altri due grandi nomi del panorama horror: Stephen King (nominato addirittura nei ringraziamenti), e Carsten Stroud.
Lo stile narrativo di questo autore si colloca esattamente a metà strada. Utilizza prevalentemente periodi brevi e incisivi, perchè non ha bisogno di tanti fronzoli o giri di parole per stupire. Anzi, alcuni paragrafi sono formati addirittura da una sola frase. E ognuna di esse è una precisa stilettata nel cuore del lettore.
Chbosky costruisce e gestisce abilmente una storia originale dalla prima all'ultima pagina. Questo anche grazie ad un'ottima caratterizzazione dei personaggi, principali o di contorno che siano. Ognuno di essi è perfettamente delineato, sia fisicamente che psicologicamente.
In particolare, la bravura dell'autore si nota nella ricostruzione dei loro pensieri, delle emozioni e delle percezioni. Cosa, questa, che rende impossibile non farsi coinvolgere da ciò che si sta leggendo. Se poi si riesce a creare l'atmosfera giusta, il gioco è fatto.
Il mio consiglio spassionato è di leggerlo con solo una piccola luce accesa. Magari a letto, illuminati dalla lampadina del comodino.
Credetemi: le vostre sensazioni si amplificheranno al massimo. E un bel brivido lungo la schiena non ve lo toglierà nessuno.
L'ambiente
Chbosky, però, si distingue anche per la sua capacità descrittiva. Soprattutto per quanto riguarda il contesto ambientale in cui svolge la storia. Con poche parole, l'autore rimanda l'immagine di un piccolo paesino circondato dal bosco, che diventa parte integrante del racconto. Una comunità rurale immersa nella natura selvatica, lontana dalle grandi città. La classica periferia suburbana, insomma.
E proprio in questo contesto apparentemente idilliaco, l'autore costruisce delle sublimi scene di paura. Ad ogni paragrafo, sentirete l'angoscia salire inesorabilmente. Non esistono momenti di pausa: volenti o nolenti, vi ritroverete avvolti in questa spirale crescente di orrore allo stato puro. Quell'orrore che, da piccoli, vi faceva svegliare urlando in piena notte. O che vi obbligava a dormire con la luce accesa.
L'attenzione per i dettagli
Altro elemento che dimostra la maestria di Chbosky è l'elevata quantità di dettagli presenti nel libro, e la capacità di gestirli senza farsene sfuggire nemmeno uno. Per carità, ammetto che ho trovato un paio di punti che mi hanno lasciato qualche dubbio. Nel complesso, però, la storia è assolutamente verosimile e credibile.
Utilizzando come sfondo l'eterna lotta tra il Bene il Male, lo scrittore mischia temi come i rapporti famigliari, l'amicizia, l'amore, la perdita, il dolore e la violenza. Creando un tutt'uno inscindibile.
Mi raccomando, se deciderete di leggerlo, fate molta attenzione. Nulla è stato scritto a caso. Tutto acquisterà un senso, nel corso della narrazione, e tutto prima o poi tornerà.
Questa dovizia di particolari, però, ha un prezzo. Nel senso che la storia appare un po' lenta, in alcuni momenti. Ma non preoccupatevi, perchè con questo romanzo non c'è pericolo di annoiarsi. Infatti, con un susseguirsi di colpi di scena, Chbosky guida il lettore verso un plot twist assolutamente inaspettato, che manco a dirlo vi farà gelare il sangue nelle vene.
Non posso dirvi di più, altrimenti rischio lo spoiler. Ma fidatevi di me: leggere "L'amico immaginario" è un esperienza bellissima, che ogni amante del genere horror dovrebbe sperimentare. Parola di scout.
Comments