Autore: Naomi Mitchison
Editore: Fazi Editore
Anno di pubblicazione: novembre 2020
Mia Edizione: 1° edizione novembre 2020
Genere: fantasy, per bambini
Valutazione: 4,5/5
Chi è Naomi Mitchison? (dalla quarta di copertina)
Nacque in Scozia e visse fino all'età di 101 anni. Viaggiò in tutto il mondo e scrisse più di settanta libri, spaziando dal fantasy alla fantascienza, dalla poesia alla non-fiction. Molto attiva in ambito politico e sociale, aderì alle cause del socialismo e del femminismo, battendosi in favore della liberazione sessuale e dell'aborto. Intima amica dello scrittore J. R. R. Tolkien, fu tra i primi a leggere "Lo Hobbit".
"Il viaggio di Halla" fu pubblicato per la prima volta nel Regno Unito nel 1952.
Trama (dalla quarta di copertina)
Per la prima volta in Italia un classico della letteratura fantasy del Novecento scaturito dalla penna di una scrittrice tutta da riscoprire, grande amica e prima lettrice di J.R.R. Tolkien.
Questa è la storia di Halla, figlia di un re che decide di abbandonarla nei boschi. Qui viene accudita dagli orsi e poi cresciuta dai draghi sulle montagne rocciose; ma il tempo dei draghi, minacciati dagli odiosi e crudeli esseri umani, sta per finire. Odino, Padre di tutte le cose, offre ad Halla una scelta: vivere alla maniera dei draghi, accumulando tesori da difendere, o viaggiare leggera e attraversare il mondo con passo lieve? Iniziano così le fantastiche avventure della ragazza, che girovagherà alla scoperta di nuove terre e antiche leggende, in mezzo a creature incredibili, luoghi misteriosi e magie dimenticate. La sua conoscenza di tutti i linguaggi, sia quelli umani che quelli animali, la aiuterà ad andare oltre le apparenze, ma anche a mettere in discussione ciò in cui ha sempre creduto, mentre affronta, una dopo l’altra, le nuove sfide sul suo cammino. Mitchison ci prende per mano e ci conduce in una favola senza tempo, dove le divinità dei miti nordici convivono con i personaggi della letteratura fantasy per mostrare il valore di comprensione e tolleranza."Il viaggio di Halla" è un racconto agile, profondo e divertente che trasporterà il lettore in un mondo dove si può incontrare un basilisco nella steppa, dove gli eroi vengono portati nel Valhalla dalle valchirie, e dove si può fare fortuna chiacchierando con il cavallo giusto. Più di una semplice fiaba: una volta giunti alla fine, questo romanzo si dimostra una vera e propria mappa di vita.
Recensione
La prima volta che ho visto questo libro stavo facendo un giretto in libreria. L'avevano messo sullo scaffale delle novità, e leggendo la trama mi aveva attirato il fatto che l'autrice avesse conosciuto molto bene Tolkien. Ci ho messo un po' per procurarmene una copia, dato che non era disponibile da subito in biblioteca, ma finalmente ci sono riuscita.
"Il viaggio di Halla" è un racconto fantasy per bambini, con tutti gli elementi classici del caso: re, regine, principesse, unicorni, sirene, ecc... Ciò che lo distingue dagli altri libri del suo stesso genere è la fortissima influenza dei miti e delle leggende nordiche, colonne portanti dell'intera storia.
In questo mondo intriso di magia vive Halla, che trascorre la prima parte della sua vita a stretto contatto con orsi e draghi, rifuggendo a lungo il mondo degli uomini. Conosce la lingua di tutte le creature della Terra, e parla con valchirie e topi in egual misura.
Infatti, l'aspetto più interessante di questo racconto è il legame che la ragazza stringe con la natura. Essendo cresciuta nel mondo animale, ne assorbe le caratteristiche. Tanto per fare un esempio, Halla al pari dei draghi disprezza gli eroi e i re, i quali sono a contrario protagonisti di buona parte delle fiabe fantasy occidentali:
[...] Se c'è una categoria di esseri umani che i draghi disprezzano più di altri, questa è quella comunemente chiamata dei re o degli eroi.
Questo rovesciamento della tradizione fiabesca connota l'intera narrazione. Halla non è assolutamente la solita, ingenua, indifesa fanciulla. Anzi, dimostra un coraggio e una forza d'animo per niente comuni.
Il registro linguistico di livello medio-basso, unito ad uno stile di scrittura suggestivo, coinvolgente, e a tratti malinconico, rendono questo libro adatto tanto ai più piccoli, quanto agli adulti che vogliono tornare per un po' bambini.
Il titolo (nella traduzione italiana) in questo senso è azzeccatissimo. Il tema centrale del racconto è proprio il viaggio che Halla compie per trovare sè stessa e il suo posto nel mondo. Le sue esperienze, nonché i traumi vissuti, rappresentano i passaggi che tutti i bambini (chi più chi meno) affronteranno, e che contribuiranno a formare le persone che saranno un domani. E in cui gli adulti si potranno rispecchiare.
"Il viaggio di Halla" é quindi l'allegoria di un percorso di crescita personale, durante il quale la ragazza matura, diventa donna, abbandona molte certezze che aveva da piccola, modifica il suo modo di vedere ciò che la circonda. Questo libro, quindi, ha il sapore delle cose perdute dell'infanzia, quel periodo senza tempo in cui tutto era una novità, e il mondo era un luogo pieno di meraviglie da scoprire, a nostra disposizione.
"Viaggia leggera". É il consiglio che la giovane riceve lungo il suo cammino. E che dovremmo imparare a seguire anche noi, per riassaporare, anche solo per un'attimo, la spensieratezza dell'essere bambini.
Curiosità
Come avevo accennato, Naomi Mitchison è stata un'intima amica di Tolkien, e fu tra i primi a leggere "Lo Hobbit", pubblicato, nel 1937. Influenzata da queste informazioni, non ho potuto fare a meno di notare alcune somiglianze tra i due libri.
Specifico che si tratta esclusivamente di una mia impressione: al momento non ho prove che la Mitchison si sia effettivamente ispirata alle opere tolkieniane. Ma mi fa piacere condividere con voi queste mie osservazioni. Vi avviso però che potrebbero esserci spoiler, quindi fate attenzione:
E' noto che Tolkien è stato un importantissimo studioso dei miti nordici. Per esempio il "Kalevala", il poema epico composto da Elias Lönnrot sulla base di poemi e canti popolari della Finlandia, è una delle fonti usualmente citate come ispirazione per "Il Silmarillion", nonché per le lingue elfiche create da Tolkien stesso sulla base del finlandese. O ancora, l'emblematica scena della gara di indovinelli tra Bilbo e Gollum. Anche Odino era solito sfidare gli abitanti dei Nove regni in queste prove enigmistiche, alcune delle quali si sono concluse praticamente con la stesssa modalità che ritroviamo nell'opera di tolkieniana. A sua volta, Halla incontra Odino lungo il suo percorso. Anzi si può dire che questo momento coincide con l'evoluzione e la maturazione della protagonista.
Tolkien amava i draghi, fin da quando era piccolo. Non a caso, queste creature popolarono per lungo tempo la Terra di Mezzo. Lo stesso "antagonista" de "Lo Hobbit", Smaug, era un drago. Anche ne "Il viaggio di Halla" questi animali mitologici influenzeranno fortemente lo spirito e la mente della giovane protagonista. In entrambi i libri quindi il rispetto e l'ammirazione mostrata verso queste creature dai due autori è
Halla viene inizialmente accudita dalla balia Matulli, che ha il potere di trasformarsi in orso. Ne "Lo Hobbit" troviamo Beorn, che Gandalf dice essere un "mutapelle, in grado anch'esso di assumere le sembianze ursine.
Anche "Lo Hobbit" è il racconto di un viaggio, al termine del quale Bilbo ritorna nella sua Contea profondamente cambiato. E lo stesso vale per Halla: la ragazza, dopo tanto peregrinare, torna esattemente nella sua terra natia, ma decisamente diversa rispetto alla partenza
Comments