Buongiorno a tutti!
Prosegue il nostro viaggio alla scoperta delle piccole "stranezze" (in senso buono, ovviamente), che accomunano noi lettori. La scorsa settimana vi ho parlato del "luogo perfetto": quel posto, che può essere una stanza di casa di vostra, il parco cittadino, ecc.... in cui vi sentite a vostro agio e in pace, e che vi consente di dedicarvi al vostro hobby preferito.
Questa settimana mi concentrerò invece sul migliore amico del lettore: il segnalibro. Si tratta di quel piccolo oggetto che ci ricorda dove siamo arrivati, un ottimo regalo per altri amici lettori, riutilizzabile e facilmente reperibile.
Se ci pensate bene, praticamente ogni cosa può diventare un segnalibro: uno scontrino, un pezzetto di carta, un nastrino. Ce ne sono anche di meno convenzionali: piume, matite, penne, volantini, fiori o foglie; alcuni sono fabbricati in legno, cuoio o fibre vegetali. Anche le alette laterali delle sovracoparte dei libri svolgono la stessa funzione.
Un po' di storia
Il primo segnalibro ufficiale della storia risale al 1584: il tipografo Christopher Baker consegnò infatti alla Regina Elisabetta I un volume con un segnalibro di seta inserito nella rilegatura. Tuttavia, la nascita di questo fondamentale oggetto potrebbere essere addirittura precedente.
Come riportato nel saggio Breve storia del segnalibro di Massimo Gatta, sembra che già in quadro del Giorgione del 1502 si possa osservarne un'esemplare. Altro esempio è costituito da un quadro del Parmigianino del 1529, intitolato Uomo che sospende la lettura. Sempre secondo Gatta, ulteriori tracce risalirebbero addirittura al 1377.
Comunque, la pratica di pubblicare un libro con incorporato un nastrino ha seguito il fiume della storia, fino ad approdare nell'epoca moderna. Per esempio, alcuni libri che ho avuto il piacere di leggere avevano il proprio segnalibro, e mi è capitato di trovarlo anche in alcuni diari scolastici o agende.
Questo piccolo oggetto risponde quindi ad una duplice necessità: ricordare al lettore dove ha interroto la lettura, ed evitare di rovinare il libro facendo le orecchie alle pagine. In particolare, questa era una cosa che facevo molto spesso da piccola. Oggi ho perso questa abitudine, perchè mi distruba vedere gli angoli piegati. Tuttavia, non c'è assolutamente nulla di male: ognuno vive il suo rapporto con il libro come meglio crede.
Detto ciò, anche l'esigenza di lasciare le pagine intonse risale al passato. Un tempo, prima della grande distribuzione, i libri erano costosissimi. Era quindi necessario conservarli nelle migliori condizioni possibili.
Il segnalibro oggi
Il segnalibro è anche un ottimo strumento di propaganda e pubblicità. Questa forma di autopromozione è molto usata dalle stesse librerie. Me ne ricordo uno in particolare, che riportava questa frase in spagnolo: Leer, leer, leer: vivir la vida que otros soñaron (Leggere, leggere, leggere: vivere la vita che altri sognarono). E' stato un mio compagno fedele per moltissimo tempo.
Creare un proprio segnalibro è anche una divertente attività ricreativa per bambini e adulti. Per esempio, nella biblioteca del mio paese, qualche tempo fa, un'associazione che si occupa di persone disabili aveva messo a diposizione per gli utenti i segnalibri creati dai loro assistiti.
I segnalibri possono quindi essere delle vere e proprie opere d'arte e un'oggetto da collezione. Nel cassetto della mia camera ne conservo circa una ventina, di tutti i tipi.
Il mio segnalibro preferito, nonchè quello che sto attualmente usando, rappresenta il personaggio di Gandalf nel film "Lo Hobbit". E voi? Ne avete uno che vi sta particolarmente a cuore? Fatemelo sapere nei commenti.
Vi aspetto la settimana prossima con un nuovo post!
FONTI
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