Di Daniele Daccò & Veronica Ciancarini
Editore: Panini Comics
Anno di pubblicazione: 2021
Edizione letta: NP
Formato: copertina rigida
Pagine: 112
ISBN: 9788891284495
Genere: graphic novel, fantasy
INDICE
Dalla quarta di copertina
Chi sono Daniele Daccò e Veronica Ciancarini?
Introduzione alla lettura
La mia opinione
Mediagrafia
Dalla quarta di copertina
Tu cosa vedi nel fuoco?
Lo diceva sempre mia madre.
Quando vuoi conoscere qualcuno,
chiedigli cosa vede nel fuoco.
Io so cosa ci vedo e tu, barbaro?
Cosa vedi? Che desideri più di ogni altra cosa?
A firma del celebre Daniele "Rinoceronte" Daccò, su tavole dell'esuberante Veronica Ciancarini, una graphic novel sospesa tra gloria e abisso e macchiata di sangue...
Chi sono Daniele Daccò e Veronica Ciancarini?
Daniele Daccò (Milano, 12 maggio 1986), conosciuto anche come Rinoceronte, è un autore poliedrico estremamente prolifico. Dopo aver conseguito nel 2007 l'attestato in linguaggio e tecniche cinematografiche al politecnico di Cinema di Milano, si è dedicato anima e corpo alla condivisione e sviluppo di tematiche a lui care riguardanti, tra le altre, il mondo del Cinema, del Fumetto e dei Videogiochi. Il risultato è una gran quantità di prodotti letterari qualitativamente eccellenti, a partire dalla serie Occhio del Rinoceronte (Edizioni BD) e Teorema N (Limited Edition). Infine, ha fondato nel 2019 la rivista NienteDaDire.it ed è stato il Direttore Editoriale di OrgoglioNerd.it.
Come se non bastasse, gestisce anche la pagina Instagram Il Rinogram.
Veronica Ciancarini (Civitavecchia, 25 dicembre 1993) è un'illustratrice, fumettista e content creator di talento. Nel 2018, mentre ancora frequentava l'indirizzo di Scenografia dell'Accademia di Belle Arti di Roma, esordisce nel mondo del fumetto con Bleeding Mariachi - Il Canto dell'Immortale, presentato in occasione del Lucca Comics & Games. Diplomatasi l'anno successivo, nel 2021 inaugura sul suo account Instagram Veronicartoon la sua prima webcomic Nundead.
Dal 2023 insegna tecniche pittoriche alla Pencil Art School di Roma.
Introduzione alla lettura
Ho scoperto Il Grosso al Be Comix Padova 2023. Stavo scorrazzando tra i tavoli, ammaliata e tentata da un'infinità di fumetti di qualità, quando il mio sguardo si è posato per caso su uno stand: un volume con in copertina un vichingo urlante aveva attirato completamente la mia attenzione. Mentre valutavo se acquistarlo o meno, trattandosi di un fumetto da un centinaio di pagine, si è materializzato al mio fianco niente meno che Daniele Daccò in persona. Dopo avermene raccontato la trama, era ormai chiaro che una copia autografata sarebbe tornata a casa con me (oltre a una serie di libri game dello stesso autore).
Il racconto di questa graphic novel gira attorno a tre persone: una donna incinta particolarmente furiosa, intenzionata a salvare la vita del bimbo che porta in grembo; un uomo piccolo e viscido, interessato solo alla propria pellaccia; un vecchio, grosso e burbero vichingo che vorrebbe entrare nel Valhalla, ma per farlo deve morire combattendo dignitosamente. Il motivo per cui tre persone così diverse si sono incrociate è alle loro calcagna... e vuole i loro occhi.
A un primo sguardo può sembrare la classica avventura medieval-fantasy in cui il guerriero, in compagnia di uno scudiero dalla dubbia moralità, salva la donzella in pericolo. In verità sotto la superficie s'intrecciano profonde tematiche etiche e una lotta dall'imprevedibile percorso. Nonchè un finale tutt'altro che scontato.
La mia opinione
Partiamo subito da un presupposto. Ritengo Il Grosso una delle migliori graphic novel che io abbia mai letto. Dopo la seconda lettura (si, l'ho letto due volte, ma ci ritorneremo dopo), è volato direttamente nella mia top ten.
Ciò che mi ha colpita fin da subito (tralasciando la passione per i vichinghi urlanti, insomma) è stato lo stile di Ciancarini, che mi ha ricordato alcune tecniche di stampa artistica come la linoleografia e la serigrafia.
La tavolozza de Il Grosso è limitata all'uso plain di bianco, nero e rosso. Non ci sono gradazioni alternative e nemmeno sfumature di grigi per luci e ombre: i colori sono netti e restano tali fino alla fine. Si tratta di una scelta cromatica azzardata, considerando le difficoltà insite nell'illustrare un racconto così ricco di dettagli.
Eppure, nonostante ci siano solo tre colori a definire personaggi, oggetti e ambienti, la resa di ogni elemento è semplicemente mozzafiato: le forme assumono una vera spazialità e consistenza proprio grazie all'utilizzo alternato di linee bianche e tratti neri puliti. Ciancarini sfrutta il rosso sanguigno per riempire e accentuare le sagome, gli spazi e il lettering (quest'ultimo magnificamente integrato nel fumetto).
Le vignette non sono ingabbiate in cornici nette; molto spesso le illustrazioni toccano il bordo vivo del foglio. Le alterazioni dell'anatomia, che non scade in fastidiose esagerazioni, le inquadrature scenografiche e la tavolozza, coscientemente limitata, accompagnano gli occhi del lettore in una danza forsennata.
Insomma, Veronica Ciancarini dimostra non solo di sapere quello che fa, ma anche di saperlo fare proprio bene.
L'altissima qualità grafica va a braccetto con una narrazione altrettanto ben costruita. Daniele Daccò racconta un'intensa lotta etica e fisica: fisica, perchè un antagonista particolarmente inc**zato vuole uccidere i protagonisti; etica, perchè il desiderio di vivere, e allo stesso modo la voglia di morire, si rivela essere un'arma a doppio taglio.
Il lettore è catapultato nel bel mezzo del conflitto, totalmente all'oscuro del passato di questo universo fantasy e delle sue "fazioni".
La narrazione scorre fluidamente fino al termine del racconto, segnato da un plot twist intelligente e spiazzante. Proprio qui Daccò propone un piacevolissimo gioco di traduzione che, una volta risolto, consente al lettore di decodificare tutti i dialoghi che non poteva in precedenza comprendere.
Daccò convince così a tornare sui propri passi, gettando le basi per una seconda lettura ancor più soddisfacente della prima. Una vera e propria riscoperta, che non si limita a una semplice evoluzione della trama, bensì trasforma il genere stesso del fumetto.
Semplicemente divino.
Il mio consiglio, quindi, è questo: non bruciate le tappe. Lasciatevi trasportare dal racconto e dai disegni, tenete gli occhi aperti e assecondate Daccò nel giochino di traduzione. Non ve ne pentirete.
E voi, cosa vedete nel fuoco?
Valutazione: 5/5
Mediagrafia
Copertina del libro e immagine pag. 6: https://www.amazon.it/Grosso-Daniele-Dacc%C3%B2/dp/8891284491/ref=sr_1_1?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&crid=16I87IML0U0RD&keywords=il+grosso+daniele+dacc%C3%B2&qid=1694199380&s=books&sprefix=il+grosso+daniele+dacc%C3%B2%2Cstripbooks%2C111&sr=1-1
Foto di Daniele Daccò: https://archivio.luccacomicsandgames.com/it/2014/games/ospiti/daniele-dacco/
Info su Daniele Daccò: https://rivistafralerighe.wordpress.com/2014/06/13/locchio-del-rinoceronte-di-daniele-dacco/
Foto di Veronica Ciancarini: https://ottobre2019.romics.it/it/content/veronica-ciancarini
Info su Veronica Ciancarini: https://www.vespertiliu.com/about-me/
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