Editore: Giunti
Anno di pubblicazione: 2022
Mia edizione: 1° edizione settembre 2022
Formato: brossura con alette
Pagine: 414
Genere: thriller
Valutazione: 4,5/5
Indice
Trama (dal libro)
Teddy è un dolce bambino di cinque anni, intelligente e curioso, che ama disegnare qualsiasi cosa: gli alberi, gli animali, i genitori e, occasionalmente, anche la sua amica immaginaria, Anya, che dorme sotto il suo letto e gioca con lui quando è da solo. Ma ora a occuparsi di lui per tutta l'estate c'è Mallory, la nuova babysitter. I due si sono piaciuti fin dal primo incontro, tanto che il signor Maxwell non ha potuto opporsi all'assunzione della ragazza, che nonostante la giovane età ha dei difficili trascorsi con la droga. All'apparenza tutto è perfetto: i Maxwell sono gentili e comprensivi, la loro casa sembra uscita direttamente dalla copertina di una rivista e le giornate sono scandite da una routine serena, che comprende giochi, pisolini e bagni in piscina. Fino a quando i disegni di Teddy cominciano a cambiare, diventano sempre più strani, cupi, quasi macabri e rivelano un tratto decisamente troppo complesso per un bambino di quell'età. Che cosa sta succedendo? Per Teddy è colpa di Anya, è lei a dirgli cosa rappresentare e a guidare la sua mano. Qualcosa non va e, anche se può sembrare una follia, solo Mallory può scoprire la verità prima che sia troppo tardi. Un thriller che sconfina nel paranormale e che, grazie alla forza espressiva delle illustrazioni, vi sorprenderà, pagina dopo pagina, in un inquietante crescendo, fino all'imprevedibile colpo di scena finale.
Chi è Jason Rekulak?
Prima di dedicarsi alla scrittura, è stato, fino al 2018, l'editore di Quirk Books. Il suo romanzo d'esordio, "I favolosi anni di Billy Marvin" (Rizzoli, 2018), è stato tradotto in 12 lingue e nominato per un Edgar Award. "Teddy" è il suo secondo romanzo che presto diventerà una serie per Netflix.
Introduzione
Ho deciso di leggere questo romanzo poco dopo aver visto la pubblicità. Ricevo spesso newsletters dedicate alle nuove uscite in libreria. E una di queste riguardava proprio "Teddy". La trama e la copertina mi hanno conquistata subito, anche se ho dovuto aspettare un bel po' prima di trovarlo in biblioteca.
Ora che l'ho completato, lo posso riassumere con questa frase: non è un capolavoro, ma resta decisamente un buon libro.
Recensione
Il tempo verbale crea la suspence
La prima cosa che salta subito agli occhi è il particolare stile narrativo. La storia è raccontata in prima persona dalla viva voce di Mallory, la vera protagonista. Ed è proprio grazie a lei se Rekulak, fin dalle prime pagine, riesce a creare quella suspence che si manterrà per tutto il racconto. E che renderà difficile interrompere la lettura.
Fondamentale è stata la scelta del tempo verbale. Le vicende sono, infatti, raccontate al presente. In questo modo, il lettore segue la storia di Mallory e degli altri personaggi praticamente in tempo reale. E senza la certezza, tipica di una storia raccontata al passato, che chi sta narrando stia bene.
Una scorrevole lettura
Altro aspetto molto positivo di questo romanzo è la velocità di lettura. Per finirlo, ho impiegato circa quattro giorni. Impressionante, per un libro così grosso. Pensate che per "Niceville", di poco più lungo, mi ci sono volute circa due settimane. E non perchè non mi piacesse. Semplicemente, "Niceville" era un romanzo molto complesso, ed estremamente ricco di dettagli.
"Teddy", invece, è l'esatto opposto. La lettura scorre liscia e senza intoppi, anche grazie al registro linguistico di livello intermedio. Ho molto apprezzato, da questo punto di vista, sia l'assenza di espressioni gergali, sia di frasi troppo artificiose.
E' un libro nato per intrattenere, e per creare un po' di sana tensione nei suoi lettori. Un romanzo moderno, figlio di questi tempi, caratterizzato da un ottimo bilanciamento tra sovrannaturale e reale.
I disegni
Ulteriore nota positiva, che dona originalità al racconto, sono i disegni presenti nel volume. Questa scelta mi ha ricordato tantissimo Ransom Riggs, autore dei romanzi di "Miss Peregrine" e dei suoi ragazzi speciali.
Anche Riggs inserisce delle immagini nei suoi libri. Solo che, nel suo caso, raramente si tratta di illustrazioni. Sono perlopiù foto d'epoca, provenienti da archivi e collezioni private.
Il caso di "Teddy" è diverso. I disegni sono stati creati apposta per il libro. Anzi, come dice Rekulak nei ringraziamenti:
Sono molto felice che Will Staehle e Doogie Horner abbiano accettato di realizzare le illustrazioni di questo libro, ben prima che avessi un contratto o un manoscritto pronto, o addirittura le idee chiare sulle immagini.
Queste immagini diventano parte integrante del racconto. Anzi, devono essere osservate attentamente durante la lettura. Perchè ogni dettaglio, anche quello più piccolo e insignificante, può risultare fondamentale.
Realtà e finzione: due facce della stessa medaglia
La storia di "Teddy", nonostante sia frutto di fantasia, è decisamente realistica. E Rekulak è bravissimo nel trasmettere questa impressione al lettore.
Merito sicuramente del contesto ambientale, molto ben delineato. Come dice la trama, sembra quasi che il quartiere di Spring Brook sia uscito direttamente da un rivista patinata.
Per non parlare della casa dei Maxwell: grande e fresca, abitata da una famiglia unita e dalla mentalità aperta. Anche nei confronti di chi, come Mallory, è stato meno fortunato.
Ma è proprio in questo contesto idilliaco che l'autore introduce l'elemento sovrannaturale di disturbo.
Realtà e finzione sono perfettamente bilanciate in questa storia. Così come i colpi di scena, capaci di ribaltare in un colpo solo tutte le certezze del lettore.
Attenzione, però: questo non è un romanzo cruento alla Stephen King. Non aspettatevi di trovare scene violente, o di saltare spesso sulla sedia per lo spavento. La tensione deriva dalla curiosità di scoprire il mistero che si nasconde dietro i disegni del piccolo Teddy, in un crescendo costante che raggiungerà il suo culmine con l'insospettabile finale.
Note negative
All'inizio della recensione avevo scritto che, per quanto mi sia piaciuto, non considero "Teddy" un capolavoro assoluto. E questo a causa di alcuni punti deboli. Il più importante dei quali è la scarsa caraterrizzazione dei personaggi.
Le persone che popolano questa storia sono tratteggiate in modo assolutamente minimale. Cosa che, considerando la struttura del libro e l'impostazione del racconto, può essere in parte giustificata.
Il racconto è, infatti, "filtrato" dal punto di vista di Mallory. La quale, ovviamente, racconta la sua versione dei fatti. Ma la ragazza non è onniscente. Non sa tutto. E ovviamente il lettore conosce solo ciò che anche lei sa.
Di conseguenza, è normale che la narrazione ruoti tutta intorno a lei, concentrandosi molto meno sugli altri personaggi. Ma a questo punto, avrei preferito almeno una caratterizzazione migliore proprio di Mallory. Soprautto del suo background, che poteva essere approfondito un po' di più.
L'altro problema che ho riscontrato riguarda alcune scene. Non voglio scendere troppo nei dettagli. Semplicemente, mi sono sembrate un po'... banali.
Non scontate, perchè di scontato non c'è niente in questo libro. Ma, nel contesto generale, quelle parti sembravano più deboli dal punto di vista narrativo, stonando rispetto a tutto il resto.
Mettiamola così: se anche non fossero state inserite, non se ne sarebbe sentita la mancanza.
Conclusioni
Nonostante questi piccoli nei, "Teddy" è comunque un bel romanzo. Lo consiglio caldamente gli amanti del thriller, del mistero e, perchè no, anche del sovrannaturale. Una storia godibilissima, che vi farà trascorrere qualche ora in compagnia di una sana preoccupazione, ma senza correre il rischio di non dormire la notte.
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