Editore: Longanesi
Anno di pubblicazione: 2013
Mia edizione: 1° edizione settembre 2013
Formato: copertina rigida con sovracoperta
Pagine: 468
Genere: horror, thriller
Valutazione: 5/5
Indice
Trama (dalla quarta di copertina)
Benvenuti a Niceville, la città dove il male è nato molto prima degli uomini.
Il sole inonda di luce dorata le strade e le case coloniali, filtrando tra le querce e i salici per andare a rifrangersi sulle acque turbolente del fiume Tulip. Niceville sarebbe una cittadina idilliaca... Se non fosse per le ombre, i sussurri, le sparizioni. E tutte quelle morti misteriose. Il detective della omicidi Nick Kavanaugh è un forestiero, che vive e lavora in quel piccolo centro nel profondo Sud degli Stati Uniti per amore della moglie, Kate Walker, discendente di una delle più antiche famiglie della zona. Da tempo Nick è alle prese con eventi non solo criminosi, ma anche inspiegabili. Da un lato ci sono le conseguenze imprevedibili e sanguinose di una rapina in banca finita nel sangue, con una lunga scia di ricatti, vendette e complicità. E dall'altro, c'è Rainey Teague. Che è solo un ragazzo... o forse no. Forse è abitato da un'energia oscura e implacabile. La stessa che permea ogni angolo di Niceville. Perché a Niceville nulla resta morto e sepolto a lungo. A Niceville ogni famiglia custodisce un segreto che mormora dai confini del nulla, affilando gli artigli nel buio. A Niceville nessuno può sfuggire al vuoto.
Chi è Carsten Stroud?
Carsten Stroud è nato nel 1946 a Hull, nel Québec, da Casimir Laurence e Catherine Amanda Potvin. Dopo essersi laureato all'Università di Guelph e di Toronto, ha lavorato come agente infiltrato e giornalista prima di dedicarsi alla narrativa. Il suo romanzo d'esordio è Sniper’s Moon(1990), grazie al quale ha vinto un Arthur Ellis Award. In seguito ha pubblicato alcune opere di saggistica sulla vita dei poliziotti e otto romanzi, tra i quali si ricorda la trilogia di Niceville. Vincitore di un secondo Ellis Award con Lizardskin nel 1993, vive e lavora in Florida e a Toronto.
Introduzione
Prima di proseguire, vi invito caldamente a leggervi la recensione del primo romanzo, dato che vi farò spesso riferimento. Potete trovarla cliccando sul link:
Recensione
"I confini del nulla" inizia esattamente dalla fine di "Niceville". E ancora una volta, Carsten Stroud dimostra di essere uno scrittore eccezionale.
La capacità narrativo-descrittiva di questo autore è pari a quella dei più grandi. Il suo stile diretto, asciutto e chiaro, nonchè il registro linguistico medio-basso, incontrano il gusto di molti lettori, compreso il mio. Con poche frasi, Stroud riesce a ricreare l'esatta immagine di ciò di cui sta parlando, come se la si vedesse dal vivo.
La sua immancabile ironia e il pungente sarcasmo donano, poi, una certa spontaneità al racconto. E questo allegerisce un'atmosfera altrimenti troppo cupa e tetra. Ovviamente, senza rovinare il contesto horror.
Aspetti positivi: I personaggi...
Molti sono già noti. Per esempio, Nick e Kate Kavanaugh, Byron Deitz, Rainey Teague, Coker e Charlie Danziger.
Anche questa volta, ognuno di loro vive e percepisce in modo diverso gli eventi raccontati. Esattamente come accadrebbe nella vita reale. Ma tutte queste esperienze convergono verso lo stesso epicentro: Niceville.
Di nuovo, la città diventa protagonista dell'opera. Tuttavia, a differenza del libro precedente, qui si entra nel vivo. Il lettore è guidato alla scoperta del male che infesta la città: un nemico antico, carico di odio, pronto a scatenarsi con tutta la sua forza.
Anche i personaggi iniziano a percepirlo. Infatti, mentre nel primo volume apparivano quasi in balia degli eventi, ora prendono effettivamente in mano la situazione, e reagiscono.
E questo è un ottimo punto a favore del romanzo. Capita spesso che il secondo volume di una trilogia sconti il fatto di essere "il libro di mezzo". Viene meno l'effetto sorpresa del primo, ma ancora non si vede la fine. Con "I confini del nulla" fortunatamante non succede. L'autore riesce a mantentere il lettore in uno stato di costante ansia e di tensione, stimolandolo a proseguire.
[…]Perchè succedano cose come questa, tutto deve andare malissimo nel modo giusto.
... e l'attenzione ai dettagli
Altro aspetto interessante è la cura dei dettagli, che raggiunge livelli quasi maniacali. Nulla viene lasciato al caso. E questo rende il racconto assolutamente verosimile e credibile.
I modelli delle automobili e delle pistole, le loro caratteristiche e il funzionamento, nonchè la ricostruzione delle modalità operative dei vari corpi delle forze dell'ordine: poche volte mi è capitato di trovare una precisione del genere. E' evidente l'attenta attività di ricerca dell'autore, che contribuisce a rendere questo romanzo un capolavoro.
Tutti questi dettagli costituiscono, però, un'arma a doppio taglio. E' decisamente facile perdere il filo del discorso, e dimenticarsi qualcosa che potrebbe poi rivelarsi fondamentale. Sopratutto nel passaggio tra il primo e il secondo volume.
E' anche vero che l'autore richiama più di una volta gli avvenimenti più importanti del romanzo precedente. L'ideale, secondo me, è non lasciar trascorrere troppo tempo tra un libro e l'altro. Un'alternativa valida potrebbe essere prendere degli appunti mentre si legge. Io l'ho fatto, e mi sono trovata bene.
Aspetto negativo
L'unica cosa che mi è piaciuta meno è la conclusione. Mentre "Niceville" finiva letteralmente con il botto, qui non è così. Mi è sembrata una chiusura un po' frettolosa. Come se l'autore non sapesse bene come terminare il libro. Ovviamente non posso rivelarvi nulla, altrimenti rischio lo spoiler. Ma il colpo di scena del primo romanzo mi è molto mancanto.
Opinione personale
Nonostante questo piccolo neo, "I confini del nulla" è proprio un gran romanzo. Uno dei più coinvolgenti, spaventosi e ben scritti che io abbia mai letto. Se avete voglia di provare un po' di sano terrore, allora questa è la storia che fa per voi.
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