Editore: Editrice Nord
Anno di pubblicazione: 1995
Mia Edizione: I edizione 2004
Genere: horror
Pagine: 349
Formato: Cartonato con sovraccoperta
Valutazione: 4/5
Indice
Trama
Sconvolto dalla morte del figlioletto e devastato dalla conseguente separazione dalla moglie, il medico legale Mitsuo Ando si deve confrontare con un altro dramma: la morte inspiegabile di un suo compagno di università. Incaricato dell'autopsia, Mitsuo scopre con profondo sconcerto nel corpo dell'amico un pezzetto di carta su cui sono scritti alcuni numeri e, rammentando la passione dell'amico per i crittogrammi, prova a decifrarli, ottenendo un'unica, misteriosa parola: "ring". E la sua inquietudine aumenta quando gli esami effettuati su Ryuji indicano come causa della morte un virus simile a quello del vaiolo, malattia debellata in Giappone da più di venticinque anni. Per far luce sugli ultimi giorni di vita dell'amico, il medico incontra la sua giovane assistente, e viene così a sapere che, proprio in quel periodo, un giornalista di nome Kazuyuki Asakawa le aveva fatto strane domande a proposito di una videocassetta dotata di un terribile potere...
Chi è Koji Suzuki?
Koji Suzuki è nato ad Hamamatsu, nei pressi di Tokyo. Dopo la laurea in letteratura francese, ha fatto l'insegnante - gli piaceva molto raccontare storie di mostri e di fantasmi ai suoi alunni - e, in moto, ha attraversato gli Stati Uniti coast to coast. Nel 1990, con il romanzo "Rauken" (Paradiso) ha vinto il Japan Fantasy Novel Award, ma il vero successo per lui è arrivato con "Ring", scritto, come racconta lui stesso, tenendo in grembo una delle sue figlie. Attualmente vive a Tokyo, ma lui e la sua famiglia sono spesso in viaggio per il Giappone a bordo del loro camper.
Introduzione
Buongiorno, amici lettori!
E' con immenso piacere che vi presento la recensione di "Spiral", il secondo romanzo della trilogia di "Ring", di cui vi avevo parlato qualche tempo fa.
A questo proposito, anche se può sembrare scontato, vi suggerisco di leggere quanto segue solo se avete già affrontato il primo libro della saga. I collegamenti tra i due volumi sono numerosi, e il rischio di auto-spoilerarsi qualcosa è altissimo.
Detto questo, cominciamo!
Recensione
La storia
"Spiral" inizia esattamente dalla fine del precedente romanzo. Ma l'atmosfera è radicalmente diversa. Con un colpo di spugna formidabile, l'autore ci catapulta in una storia nuova, più simile ad un romanzo di fantascienza che a un vero e proprio horror.
Dimenticate le atmosfere cupe, la tensione costante, e la persistente sensazione che il tempo stia per scadere. "Spiral" è una lettura decisamente più tranquilla.
E le novità non finiscono qui. Il protagonista di "Ring", Kazuyuki Asakawa, è stato sostituto da Mitsuo Ando, il nuovo personaggio principale. Il suo ingresso nella trilogia è molto originale: Mitsuo è, infatti, l'anatomopatologo chiamato ad eseguire l'autopsia sul corpo di Ryuji.
E' attraverso il suo punto di vista che il racconto si sviluppa davanti al lettore. Mitsuo è un uomo incredibilmente pratico, poco incline a credere al sovrannaturale. Eppure, si troverà invischiato in qualcosa di più grande di lui; un piano folle, dalle conseguenze inimmaginabili.
Dice bene la copertina del romanzo:
Eravate convinti che il terrore fosse finito?
Vi posso assicurare che non è così. Per quanto "Spiral" sia decisamente meno spaventoso di "Ring", sa farsi valere ugualmente.
Differenza tra "Ring" e "Spiral"
La caratteristica distintiva di "Spiral" è il fatto che l'elemento del sovrannaturale viene messo in secondo piano. Mitsuo, da medico qual è, si rivolge proprio alla sua materia di studio per cercare di spiegare ciò che sta accadendo.
Sotto questo aspetto, devo dire che il romanzo pecca un po' rispetto al predecessore. Non è sempre facile capire i vari passaggi e ragionamenti dei personaggi, specialmente se non si possiede un minimo di conoscenze di base.
Oltretutto, l'autore tende a perdersi spesso in lunghi discorsi o ripetizioni, che non sempre sono funzionali alla storia. La quale, perciò, appare un po' lenta, tant'è che il romanzo fatica a decollare.
Molto probabilmente, "Spiral" sconta il fatto di essere il secondo volume di una trilogia: non c'è più la sorpresa e la curiosità che accompagnano il primo libro, dato che le carte sono già state in parte scoperte. Ma l'autore non può nemmeno rivelare subito tutto ciò che ha in mente, cosa che lo costringe a trattenersi.
Infine, ho trovato alcuni collegamenti, utilizzati dall'autore per legare tra loro le fasi del racconto, che non mi hanno per niente convinto. Mi sono sembrati troppo campati per aria. Come se Suzuki non sapesse bene come procedere.
Non posso dirvi di più, altrimenti rischio lo spoiler. Vi basti sapere questo: "Spiral" è un ottimo romanzo, certo. Molto interessante e accattivante. Ma non allo stesso livello di "Ring".
Aspetti positivi
Sia chiaro, anche "Spiral" ha i suoi lati positivi. Prima di tutto, la caratterizzazione dei personaggi. Come vi dicevo prima, Mitsuo è il protagonista indiscusso del romanzo. La sua attenta descrizione da parte dell'autore permette a chi legge di conoscere ogni sfumatura del suo carattere.
Pure la struttura del racconto, in sè considerata, migliora notevolmente rispetto a "Ring". Suzuki ci tiene che tutto sia perfettamente chiaro. Anche se, come vi accennavo prima, tende ad eccedere un po' troppo con i dettagli.
E poi, il finale: per quanto sia un po' scontato, non posso negare di essere rimasta piacevolmente colpita. La conclusione di questo romanzo dimostra ancora una volta di quale enorme fantasia sia dotato il suo autore. Rafforzando, inoltre, la mia intenzione di leggere al più presto il racconto conclusivo.
Fonti
Copertina libro: http://www.suzaku.it/prodotto/6582/koji_suzuki/ring___spiral
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