Editore: Longanesi
Anno di pubblicazione: 2014
Mia Edizione: I edizione 2014
Genere: thriller, horror
Pagine: 400
Formato: copertina rigida con sovraccoperta
Valutazione: 5/5
Indice
Trama
Niceville è una cittadina come tante nel Sud degli Stati Uniti, attraversata da un fiume sinuoso, baciata da un sole dorato e circondata da una natura meravigliosa. Niceville è il posto in cui il detective Nick Kavanaugh ha scelto di vivere per amore della moglie Kate, discendente di una delle famiglie fondatrici. Ma è proprio a Niceville che Nick ha incontrato il Male, e scoperto che può essere molto più forte degli uomini che lo combattono. Perché il Male si nutre dell’anima degli uomini, in un vortice efferato e senza soluzione di continuità. E adesso si è insinuato in ogni angolo della città, dai tunnel di scarico alle ville dei quartieri più benestanti, dando vita a episodi di violenza improvvisa e inarrestabile. Chi è, o forse meglio che cosa è, Rainey Teague, il ragazzino adottato da Nick e Kate? Possibile che sia lui il responsabile di tutto? Chi sono veramente le decine di persone che stanno ricomparendo in città dopo essere state date per morte, come Charlie Danziger? Qual è il destino che aspetta il latitante e spietato Coker? Il Nulla sta per travolgere Niceville e forse è troppo tardi per fermarlo...
Chi è Carsten Stroud?
Carsten Stroud è nato nel 1946 a Hull, nel Québec, da Casimir Laurence e Catherine Amanda Potvin. Dopo essersi laureato all'Università di Guelph e di Toronto, ha lavorato come agente infiltrato e giornalista prima di dedicarsi alla narrativa. Il suo romanzo d'esordio è Sniper’s Moon(1990), grazie al quale ha vinto un Arthur Ellis Award. In seguito ha pubblicato alcune opere di saggistica sulla vita dei poliziotti e otto romanzi, tra i quali si ricorda la trilogia di Niceville. Vincitore di un secondo Ellis Award con Lizardskin nel 1993, vive e lavora in Florida e a Toronto.
Introduzione
Ebbene si, amici lettori. Ho finalmente terminato la trilogia di Niceville. E' stato un viaggio lungo, ma molto piacevole. Non vi nascondo che avrei voluto non finisse mai.
Carsten Stroud è riuscito a creare un universo a sé stante, fondendolo abilmente con la realtà. Ogni libro che compone questa serie è come una finestra su quel mondo, attraverso la quale osservare le vite dei suoi abitanti.
Di conseguenza non mi è possibile parlare di questo terzo volume senza accennare agli altri due. Il mio consiglio è, quindi, quello di leggere le recensioni di "Niceville" e de "I confini del nulla" prima di proseguire.
Recensione
Tra i morti ce ne sono alcuni che devono ancora essere uccisi
"La resa dei conti" è un altro brillante esempio della bravura di Carsten Stroud. Un autore in grado di piegare le parole ai suoi desideri, facendo far loro ciò che vuole.
Lo stile narrativo
Lo stile narrativo, rispetto ai romanzi precedenti, è pressoché invariato. L'autore utilizza un registro linguistico adatto a tutti. Le frasi che compongono questo romanzo sono come macigni: dure, concrete, immediate, senza fronzoli inutili.
Stroud riesce con poco a ricreare nella mente del lettore l'esatta immagine di ciò di cui sta parlando. Questa caratteristica si nota sia nelle caratterizzazione dei personaggi, sia nella descrizione dell'ambiente.
I personaggi
I personaggi principali sono, più o meno, sempre gli stessi: Nick e Kate Kavanaugh, Coker, Charlie Danziger, e pochi altri. Non ci siano grandi differenze rispetto ai romanzi precedenti. Eppure Stroud non si trattiene per niente, quando si tratta di definirne personalità e stile. Ognuno di loro è, infatti, descritto in modo sublime e particolareggiato. Tant'è che, in certi momenti, si ha come la sensazione di poterli vedere dal vivo.
Come al solito, ciascuno è protagonista di una propria linea narrativa, legata a doppio filo a quella degli altri. E le rispettive avventure sono assolutamente credibili e verosimili.
In questo senso, il merito va alla maniacale attenzione per i dettagli cui l'autore ci ha abituati nei volumi precedenti. I modelli di macchine e armi, il loro funzionamento, la descrizione dell'ambiente circostante: tutti elementi che dimostrano l'accurato lavoro di ricerca compiuto dall'autore per confezionare questa storia meravigliosa.
L'ambientazione
Anche l'ambientazione è quella che già conosciamo. E cioè la cittadina di Niceville, il piccolo borgo del Sud degli Stati Uniti.
Da questo punto di vista, si possono notare alcune differenze rispetto ai volumi precedenti. Se in "Niceville" la cittadina stessa poteva essere considerata un personaggio vero e proprio, ne "La resa dei conti" questa sensazione viene meno.
La presenza pressante della città è a poco a poco sostituita da qualcosa di ancora più pericoloso: una essere antico e molto, molto arrabbiato. Che si sta manifestando con tutta la sua forza.
Anche sotto questo aspetto possiamo notare la bravura di Stroud. L'autore accompagna progressivamente il lettore alla scoperta di ciò che si cela sotto la città. E che finirà inevitabilmente per scontrarsi con i protagonisti.
Non è tutto oro quel che luccica
Ma è proprio la conclusione il maggior punto debole del romanzo. Mi piacerebbe poter descrivere quello scontro come una battaglia epica degna delle migliori saghe. Ma non è così.
Ho notato, purtroppo, una certa fretta dell'autore in alcune scene topiche, oltre che alcuni buchi di trama.
Non posso rivelarvi nulla, altrimenti rischio lo spoiler. Vi dico solo che la sensazione che ho avuto io è che Stroud si sia "dimenticato" alcuni collegamenti fondamentali, soprattutto con il primo libro.
E questo ha rovinato in parte le aspettative che avevo riposto in questo terzo volume. Erano anni che aspettavo di sapere come sarebbe andata a finire. Ma questo romanzo mi ha lasciato più domande che risposte.
Il finale mi è sembrato, per certi aspetti, inconcludente. Non c'è stata quella "resa dei conti" che mi aspettavo.
Non che questo sia un libro brutto, tutt'altro. Dopo una partenza relativamente lenta, Stroud regala ai suoi lettori un susseguirsi di scene al cardiopalma molto ben costruite.
La componente horror tipica del primo volume, sostituita da un taglio decisamente poliziesco nel secondo libro, lascia qui il posto al folklore nativo americano. Il quale, insieme alla sottile ironia che da sempre caratterizza questo autore, contribuisce a comporre un romanzo di tutto rispetto, che vale comunque la pena di leggere.
Conclusioni
La trilogia di Niceville è uno di quei racconti che devono essere letti almeno una volta nella vita. Una trilogia che, nonostante l'età, è ancora assolutamente attuale. E in grado di stupire e affascinare chiunque sia disposto a farsi coinvolgere. Se amate generi come l'horror, il thriller e il mistero, fidatevi: questa è la saga che fa per voi.
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