Editore: Garzanti
Anno di pubblicazione: 2004
Mia edizione: I edizione ottobre 2004, I ristampa novembre 2004
Genere: commedia, umoristico
Pagine: 116
Formato: copertina rigida con sovraccoperta
Valutazione: 4/5
Indice
Trama
Iole Vergara è la zitella del paese. Lavora come dattilografa presso il comune, abita in un condominio affacciato sul lago e la sera cena con una tazza di caffellatte. È un'esistenza fatta di abitudini, grigia e monotona, se non fosse per le chiacchiere con la collega Iride sulla prostata del segretario comunale, o per i mille pettegolezzi che s'inseguono in paese, mentre in sottofondo si sentono i commenti degli uomini alle prese con la "Gazzetta dello Sport" e le note di "Quando, quando, quando", il cavallo di battaglia di Tony Renis al festival di San Remo. Ma persino la timida e solitaria Iole ha un segreto, come scoprirà Iride nel ricevere il regalo di nozze della collega: si chiama Dante, e per qualche tempo al centro dei pettegolezzi del paese ci sarà proprio il misterioso amico della dattilografa comunale.
"Un amore di zitella" ha segnato la conferma del talento narrativo di Andrea Vitali. A caratterizzarlo, è prima di tutto la capacità di creare e far vivere un interno mondo, quello di Bellano, dove sono ambientati tutti i suoi racconti e romanzi. Lo popolano personaggi ben caratterizzati, osservati nei loro comportamenti, tra mille aneddoti divertenti e rivelatori, con una vena di partecipe umorismo. A scandire le loro vicende, scandite in brevi capitoli, ritmo narrativo gradevole e avvincente, che permette il dipanarsi di intrighi scatenati e avvincenti, magari con una punta di giallo, o almeno un piccolo mistero. Così nel microcosmo dei romanzi di Vitali si rispecchia la provincia italiana, in apparenza addormentata e in realtà ribollente di inquietudini e sogni.
Chi è Andrea Vitali?
Andrea Vitali nasce a Bellano il 5 febbraio 1956. Dopo aver frequentato il liceo di Lecco, consegue la laurea in Medicina nel 1982, presso l'Università Statale di Milano. Nel 1990 esordisce con "Il procuratore", per il quale si è ispirato al padre. Nel 1996 vince il premio letterario Piero Chiara con "L'ombra di Marinetti". Nel 2003 raggiunge il successo grazie a "Una finestra vistalago". Tra il 2004 e il 2008 vince il Premio Dessi, il Premio Bancarella e il Premio Boccaccio. Con il suo romanzo "La figlia del podestà", arriva in finale al Premio Stresa. Altre sue opere famose sono "Almeno il cappello", con cui ha vinto il premio La Tore Isola d'Elba e il Premio Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante, e "La gita in barchetta", con cui ha vinto il Premio Dante Graziosi Terra degli aironi alla carriera. I suoi romanzi sono oggi tradotti in ben tredici Paesi.
Introduzione
Appartiene allo scrittore la grande abilità nel disgiungere e intrecciare le storie senza smarrirne il filo, nel tagliare i suoi svelti capitoli in nitidi, animati fotogrammi, nell'alleggerire la comicità con un velo di malinconia. (Lorenzo Mondo, La Stampa - ttl)
Credo che descrizione più calzante per questo libro non esista. Con "Un amore di zitella" Vitali dimostra, ancora una volta, di essere uno scrittore fenomenale. Un perfetto conoscitore dell'animo umano, di cui rappresenta le molteplici sfaccettature attraverso le sue opere.
E questo romanzo non fa eccezione.
Recensione
La storia, i personaggi e il contesto ambientale
La protagonista è Iole Vergara, impiegata comunale, nonché malinconica zitella. Una donna per bene, dedita al lavoro, lontana da ogni tipo di scandalo.
Ed è proprio qui che Vitali inserisce magistralmente l'imprevisto. A causa di un malinteso, Iole si trova suo malgrado invischiata in una fitta rete di equivoci e intrighi tra colleghi. Proprio lei, che alla vita non ha mai chiesto niente.
Volendo ben guardare, l'impiegata è l'ultima persona che si potrebbe immaginare protagonista di un romanzo. Molto meglio la collega Iride, sottilmente maligna e prossima alle nozze. O il messo Troilo, perso nel suo mondo e nella "Gazzetta dello Sport". O il segretario Restelli, i cui problemi di salute sono diventati ormai di dominio pubblico.
Grazie all'acuto spirito di osservazione di Vitali, tutti loro sono estremamente caratterizzati, fin nei minimi dettagli. Tanto che, dopo qualche pagina, sembra quasi di conoscerli da sempre. Ed è proprio per questo che il racconto risulta assolutamente realistico.
La storia è ambientata negli anni '60, ma potrebbe tranquillamente appartenere ai giorni nostri. I rapporti sociali e le dinamiche tra colleghi non sono certo cambiate, anzi. Le piccole malizie, le invidie e le cattiverie ci sono anche oggi.
E' molto facile identificarsi nei personaggi nel racconto. Non si tratta di eroi epici, o creature fantastiche. Sono persone normali, con una vita normale. E proprio per questo, in grado di rappresentare perfettamente la mentalità tipica della provincia italiana.
Ancora una volta, infatti, l'autore colloca la sua storia nel paese di Bellano. Questa ridente località sulle sponde del lago di Como è così ben descritta, da farmi venire voglia di visitarla. Se non altro, per respirare quella stessa atmosfera che si percepisce durante la lettura.
Struttura del racconto
Da un punto di vista puramente tecnico, invece, vale la pena apprezzare alcune strategie adottate dall'autore.
Prima di tutto, la lunghezza dei capitoli: nessuno supera le due pagine. E grazie al loro ritmo serrato, Vitali riesce a mantenere sempre costante l'attenzione del lettore.
Non troverete in questo romanzo scene di particolare tensione emotiva o da "salto sulla sedia". La lettura scorre lineare e tranquilla, coerentemente con la vita dei personaggi che popolano il racconto.
In quest'ottica, i capitoli sono come una piccola finestra: grazie ad essa, il lettore può affacciarsi, anche se brevemente, su quel microcosmo a sé stante e ricco di umanità che è Bellano.
Stile di scrittura
Così come la struttura del racconto, anche lo stile di scrittura è originale. Vitali predilige un registro linguistico tendenzialmente medio-alto. In alcuni punti, poi, i termini utilizzati sono addirittura desueti.
Tuttavia, non c'è da preoccuparsi. Come vi dicevo prima, il romanzo si legge molto velocemente. Non si fa minimamente fatica a capirlo, anzi. E' una lettura molto leggera e piacevole, una vera ventata di aria fresca.
Per di più, l'autore sa essere estremamente diretto nella narrazione. Non usa giri di parole, arriva al punto abbastanza rapidamente. E condisce il tutto con una sottile vena comica che vi farà sicuramente spuntare un sorriso sulle labbra.
La sua capacità descrittiva, poi, non è da meno. In diversi momenti sfiora addirittura la poesia. E questo grazi all'impiego di periodi più o meno lunghi, che però non appesantiscono minimamente la narrazione.
Nota negativa
Volete sapere qual è l'unica cosa che non mi è piaciuta? La mancanza di una vera conclusione.
Quando mi sono resa conto di essere arrivata alla fine, sono rimasta stupita. Mi sono chiesta: e adesso?
Sembrava che mancasse qualcosa. Come se l'autore si fosse dimenticato di completare l'ultima pagina. E invece no.
Vitali trasmette al lettore l'impressione che la storia di Iole sia molto lontana dal terminare. Che continuerà ancora, anche se non potremo vederla. Ma questa sensazione di incompletezza mi ha lasciata perplessa, motivo per cui il mio voto è di 4/5.
Conclusione
Apparte questo piccolo il problema, vale davvero la pena leggere "Un amore di zitella". Datemi retta: se avete voglia di una lettura tranquilla e senza pretese, per trascorre qualche spensierata ora di divertimento, questa è la storia che fa per voi.
<<Per fortuna è una bella giornata>>, pensò Iole uscendo dal municipio e avviandosi verso la stazione: una bella giornata di dicembre, fredda, permeata da un sentore di ghiaccio, con l'aria limpida e priva di ogni odore, un sole bianco e lontano, il lago grigio come le montagne.
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