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Immagine del redattoreElena Barocelli

Pianoforte vendesi


Editore: Garzanti

Anno di pubblicazione: 2009

Mia edizione: I edizione 2009

Genere: commedia, umoristico

Pagine: 88

Formato: copertina rigida con sovracoperta

Valutazione: 4/5






Indice


Trama (dalla quarta di copertina)

È la notte dell'Epifania, sera di festa a Bellano. Dal treno scende "il Pianista" - così chiamato per via delle sue mani lunghe e affusolate -, ladro di professione. Piove, fa freddo. Perlustrando le contrade nell'attesa della folla che assisterà alla processione dei Re Magi, il Pianista incappa in un cartello affisso su un vecchio portone: "Pianoforte vendesi". Incuriosito, dopo aver saputo che l'appartamento è disabitato e visto che il tempo non migliora, rovinando così la festa e soprattutto trattenendo nelle loro case le sue possibili prede, decide di entrare... Pianoforte vendesi è la storia di un ladro che deve scegliere tra le buone e le cattive azioni: il bianco e il nero, come i tasti del pianoforte. I gesti che si troverà a compiere rivelano un grande desiderio di riscattare la sua umanità. Sullo sfondo c'è un'intera collettività, un paese sospeso - per una notte - fra legalità e illegalità, fra lecito e illecito, fra comandamento etico e abitudine. In questo romanzo breve e di straordinaria intensità, Andrea Vitali ci fa scoprire una Bellano inedita, notturna, forse un po' magica. Tra le strade e nelle case si avverte ancora l'eco, e forse il respiro, di tutti coloro che lì hanno vissuto, gioito, sofferto, sognato, amato. Così, attraverso le atmosfere soffuse e le penombre di Pianoforte vendesi, Andrea Vitali rende omaggio alla sua città. Senza però dimenticare mai i guizzi folgoranti del suo umorismo.


Chi è Andrea Vitali?

Andrea Vitali

Andrea Vitali nasce a Bellano il 5 febbraio 1956. Dopo aver frequentato il liceo di Lecco, consegue la laurea in Medicina nel 1982, presso l'Università Statale di Milano. Nel 1990 esordisce con "Il procuratore", per il quale si è ispirato al padre. Nel 1996 vince il premio letterario Piero Chiara con "L'ombra di Marinetti". Nel 2003 raggiunge il successo grazie a "Una finestra vistalago". Tra il 2004 e il 2008 vince il Premio Dessi, il Premio Bancarella e il Premio Boccaccio. Con il suo romanzo "La figlia del podestà", arriva in finale al Premio Stresa. Altre sue opere famose sono "Almeno il cappello", con cui ha vinto il premio La Tore Isola d'Elba e il Premio Procida-Isola di Arturo-Elsa Morante, e "La gita in barchetta", con cui ha vinto il Premio Dante Graziosi Terra degli aironi alla carriera. I suoi romanzi sono oggi tradotti in ben tredici Paesi.


Il mio incontro con questo libro

Questa recensione è l'esito di un giro in biblioteca particolarmente fruttuoso. Quel giorno decisi di allontanarmi dai soliti scaffati di letteratura straniera, e provare a spulciare tra gli autori italiani. Quando vidi questo piccolo libretto di Andrea Vitali, mi convinsi a dargli una possibilità.


Recensione

Come sempre, l'autore ambienta il suo romanzo nella cittadina di Bellano, sulle sponde del lago di Como. All'apparenza, sembra la classica storia semi-comica, come tante altre scritte da Vitali. E le premesse ci sono tutte.


Lo stesso protagonista è di per sè un personaggio particolare: un uomo alto, di aspetto non proprio gradevole, con lunghe mani affusolate, per le quali è stato soprannominato Pianista. Mani che, però, usa per scopi molto meno nobili.


Un'imprevista tempesta di neve gli impedisce di mettere in atto il suo piano. Il Pianista è quindi costretto a trovare un riparo. Ed è proprio qui che l'ipotetica comicità lascia il posto alla poesia e alla magia tipiche delle notti di festa.


Eh si, perchè il racconto è ambientato durante l'Epifania, una notte strana per eccellenza. Il 6 gennaio rappresenta effettivamente la conclusione di un ciclo. Tant'è che in alcune regioni vige la tradizione di "bruciare la vecchia", cioè la Befana: un rito con il quale ci si lascia alle spalle il passato, e si apre la strada al futuro, rappresentato dal nuovo anno.


Una sera di cambiamento come questa è l'ideale per mettere in discussione sè stessi. Nonchè un ottimo punto di partenza per una nuova fase della propria vita. Ed è proprio questa la vera magia.


Andrea Vitali è molto abile a ricreare questa sensazione. Il suo stile di scrittura, che si compone di frasi brevi e dirette, e il registro linguisto medio-basso, ricreano la tipica atmosfera paesana, che accompagna il lettore come una poesia.


L'andamento del romanzo è simile ad una melodia a tratti dolce e a tratti triste, ma capace di toccare l'animo di chi legge. Gli stessi personaggi sono caratterizzati quel tanto che basta per consentire all'autore di raggiungere il suo scopo: trasmettere una piccola, grande emozione.


Lasciatevi trasportare anche voi da questo racconto incantato. Io l'ho fatto, e nel giro di un'oretta ho concluso il libro, dimenticandomi completamente di ciò che avevo intorno. Ed è stato bellissimo.

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