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Immagine del redattoreElena Barocelli

La serie di Oxford


Editore: Mondadori

Anno di pubblicazione: 2004

Mia Edizione: I edizione giugno 2004

Genere: giallo

Pagine: 187

Formato: copertina rigida con sovraccoperta

Valutazione: 5/5



Indice

Trama

Oxford, anni Novanta. Un'anziana signora assassinata e un biglietto di morte con un dettaglio curioso: un piccolo cerchio, tracciato minuziosamente. Un cerchio perfetto di colore nero, forse il primo simbolo di una serie logica... La scoperta del cadavere fa incontrare, nella stessa stanza, un giovane studente argentino di grande talento matematico e uno dei massimi esperti di logica del secolo, Arthur Seldom, agli occhi del ragazzo una vera e propria leggenda. Nel giro di poche ore quello che doveva essere il piacevole inizio di un anno di studio all'estero si tramuta per il ventenne sudamericano in una accanita lotta contro il tempo e contro il meccanismo di morte che l'assassino, con macabro perfezionismo, ha escogitato.


Chi è Guillermo Martinez?

Guillermo Martínez nel 2014

Guillermo Martínez è nato nel 1962 a Bahia Blanca, in Argentina. Laureato in matematica, ha vissuto per due anni a Oxford. Rivelatosi scrittore giovanissimo, l'autore ha pubblicato anche un libro di saggi intitolato "Borges y la matemática".


Introduzione

Ho deciso di leggere "La serie di Oxford" per una combinazione di fattori. Anni fa avevo visto il film "Oxford Murders", senza avere la minima idea che fosse stato tratto da questo libro. Almeno fino al mese scorso, quando ne ho sentito parlare in gruppo Facebook. E secondo voi, potevo forse fare a meno di cercare il romanzo? Ovviamente no.


Recensione

La storia

Non me lo sarei mai aspettata, ma questo libro mi ha colpita davvero molto. Per me non era affatto scontato. "La serie di Oxford" è sostanzialmente un giallo. E di solito i gialli non mi attirano.

Non fosse stato per il film, probabilmente non l'avrei mai preso in considerazione. Sbagliando clamorosamente, tra l'altro.


Questo romanzo è stato, infatti, l'eccezione che conferma la regola. Mi sono trovata di fronte a una storia assolutamente originale, quasi unica. Un racconto in cui i componenti tipici del genere (uno o più delitti, un detective, un'indagine e una serie di indizi da seguire) vanno a braccetto con una protagonista a dir poco particolare: la matematica.


Non c'è da stupirsi. Lo stesso scrittore è laureato in questa materia. Solo in un secondo momento ha scoperto la sua vena letteraria. E secondo me, il libro è la perfetta rappresentazione del suo dualismo.


La matematica è, infatti, una delle colonne portanti della storia. Sono numerosi i teoremi, le definizioni e le formule citati, molti dei quali noti praticamente solo agli esperti del settore.


Ed è proprio qui che emerge l'abilità di scrittura di Guillermo Martínez. Riesce a spiegare in modo facilmente comprensibile a tutti anche gli argomenti più complessi, senza mai perdere di vista il fatto che non si tratta di una saggio, ma di un romanzo.


Il risultato è un libro leggero e al tempo stesso avvincente. Pagina dopo pagina, la curiosità del lettore è costantemente stuzzicata. La narrazione a lento scorrimento permette di sentirsi attivamente coinvolti nella ricerca del colpevole. E proprio quando sembra che tutto sia chiaro, ecco arrivare un bel plot twist inatteso, che manda a gambe all'aria ogni certezza.


I personaggi

Il protagonista e narratore è un giovane studente di matematica di origine argentina, che si trova in Inghilterra grazie ad una borsa di studio. Tra tutti i personaggi, è forse quello meglio caratterizzato, soprattutto sotto il profilo psicologico.


E' assolutamente in grado di reggere da solo il peso dell'intero racconto, e perfettamente calato nel suo duplice ruolo di studioso e di detective improvvisato.


La scelta di Martinez di ricorrere alla narrazione in prima persona è, poi, un vero e proprio tocco di classe. La storia è, ovviamente, filtrata dal punto di vista del protagonista. Ma proprio per questo, assicura un grado di coinvolgimento altissimo da parte del lettore.


Chi legge seguirà passo passo le vicende del giovane studente, invischiato suo malgrado in qualcosa di più grande di lui, in un'atmosfera satura del tipico aplomb inglese. Quell'aura un po' speciale difficile da descrivere, ma che si percepisce subito quando c'è.


L'unico altro personaggio che lo eguaglia è il professor Seldom. Studioso importante nel campo matematico, è l'idolo del protagonista. Una specie di mentore, che interpreterà il ruolo di "poliziotto anziano", che guida il suo assistente nell'indagine. Una figura complessa, difficile da inquadrare, che si rivelerà però ricca di sorprese.


Lo stile di scrittura

Lo stile di scrittura ricorda molto quello dei grandi classici dell'Ottocento. Martínez preferisce un linguaggio ricercato e un registro linguistico medio-alto, con cui accompagna il lettore lungo un viale narrativo lineare e senza troppi scossoni.


Per carità, le scene più intense non mancano. Queste sono assolutamente coerenti con il resto della narrazione, verosimili e intriganti. Ma soprattutto impediscono al lettore di annoiarsi, quasi obbligandolo ad arrovellarsi sulla soluzione del mistero. E non gli permettono di smettere di leggere prima di essere arrivato alla fine del libro.


Queste scelte stilistiche sono poi, a loro volta, assolutamente adatte al contesto ambientale. La storia si svolge, infatti, nella Oxford degli anni '90, culla della cultura inglese.

L'autore descrive il complesso universitario e il suo circondario con sufficiente attenzione, senza eccedere nei dettagli. Consentendo, però, al lettore di farsi un'idea abbastanza chiara dello scenario.


Consiglio di lettura

Mi sembra, infine, doveroso suggerirvi, oltre che di recuperare il libro, anche di vedere il film, necessariamente in quest'ordine.


"La serie di Oxford" appartiene, infatti, a quella categoria di romanzi che danno il meglio di sè principalmente con la prima lettura.

Diciamocelo: una volta svelato il mistero, è normale che una parte dell'interesse e della curiosità venga meno. Di conseguenza, se guardate prima il film, vi rovinerete il divertimento.


Io purtroppo non ho avuto questa possibilità, e in parte mi dispiace. Mi sarei sicuramente goduta di più la lettura, se non ne avessi saputo nulla.


Conclusioni

Ringrazio tutti voi per aver letto fin qui. Spero tanto che seguiate il mio consiglio e che leggiate questo libro. E' l'ideale per trascorrere qualche ora spensierata, magari in compagnia di una buona tazza di puro tè inglese.


Fonti



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