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Immagine del redattoreElena Barocelli

Il lettore in pillole - #5 Anatomia di un libro parte 2

Buongiorno, amici lettori!

Prosegue il nostro viaggio alla scoperta di come è fatto un libro. La volta scorsa abbiamo visto quali sono i formati più comuni. Oggi, invece, mi concentrerò sulla copertina.


Oltre ad essere il biglietto da visita del libro, alcune sono anche delle vere e proprie opere d'arte, molto ricercate dai collezionisti. In altri casi, si tratta di semplici fotografie rappresentanti vari soggetti (animali, paesaggi, bambini, ecc...).


Ma ciò che conta di più è il loro impatto sul lettore. In tantissimi ammettono di essere stati attratti da un determinato volume proprio grazie all'immagine stampata sopra.


Indice


La sovraccoperta

Ai giorni nostri, il termine copertina viene spesso usato per indicare la sovraccoperta. E cioè, quella specie di "giacca" che protegge il libro vero e proprio.


Normalmente, ad esserne dotati sono i volumi cartonati. Tuttavia, qualche volta mi è capitato di trovarle anche sulle brossure, come nel caso di alcuni manga.


Comunque, come potete vedere dalla foto, la sovraccoperta si suddivide in prima di copertina, quarta di copertina e alette laterali. Possono inoltre essere presenti delle fascette trasversali.


Prima di copertina

Detta anche "piatto superiore", riporta la grafica del libro: autore, titolo, casa editrice e l'immagine frontale. Ovviamente, la sua importanza promozionale è altissima.


In questi casi, la copertina interna è realizzata in modo relativamente anonimo. Si utilizzano in prevalenza colori in tinta unita, tra i quali i più comuni sono il blu, il verde e il grigio. E' possibile che anche qui siano stampati il titolo e l'autore, ma non sempre succede.


Quarta di copertina

La quarta di copertina, detta anche "piatto inferiore" copre il retro del libro. E' questa la sezione in cui le case editrici riportano le informazioni di base dell'opera. Non è raro trovare anche le valutazioni delle maggiori testate nazionali o internazionali, così come giudizi espressi da altri autorevoli autori.


Ovviamente, lo scopo di tutto questo è di promuovere il libro. Una valutazione positiva di uno scrittore famoso, o di giornali e riviste conosciute, è un ottima presentazione. Perfino a me è capitato di leggere questo o quel libro grazie ai commenti di altri autori che ammiro.


Alette laterali

Le alette laterali completano la struttura della sovraccoperta. Di norma, su quella sinistra è stampata la trama del libro, che potrebbe continuare sull'aletta destra nel caso in cui sia troppo lunga.


Quest'ultima riporta, invece, le informazioni essenziali sull'autore. La maggior parte delle volte è presente anche una foto.


Se il libro è in brossura, però, tutto cambia. Mancando le ali laterali, la trama viene stampata sulla quarta di copertina. E lo stesso vale per la mini-biografia dell'autore. Ma ci sono anche casi in cui entrambe sono assenti, sostituite dai commenti e dalle valutazioni.


Fascetta

La fascetta è una striscia di carta che circonda il libro. Di solito sono realizzate in colori accesi, con messaggi accattivanti ed eventualmente delle foto, allo scopo di attirare l'attenzione del lettore.


Normalmente sono applicate quando il libro è pubblicato in occasioni particolari. Ad esempio, nel caso di una nuova edizione, o per promuovere la serie tv o il film che ne sono stati tratti. Nel nostro Paese sono molto diffuse, e altrettanto contestate. L'accusa maggiore è quella di tendere all'esagerazione, specialmente in merito ai numeri delle vendite del volume.


Ma facciamo un passo indietro...

Quelle descritte finora sono le caratteristiche distintive dei libri moderni, pensati per il mercato della grande distribuzione. Ma in epoche più antiche, le cose erano leggermente diverse.

Un tempo erano veramente in pochi coloro che sapevano leggere e scrivere. E i libri erano un prodotto di nicchia.


Per di più, il processo produttivo di allora era molto diverso da quello attuale. In epoca moderna sono le le case editrici che si occupano di ogni fase: dalla stampa del manoscritto alla legatura delle pagine, passando per la correzione delle bozze.


Al contrario, in passato era il libraio che acquistava i fascicoli semplici, senza alcuno strato sopra. E per proteggere l'investimento, li ricopriva con pelli conciate o pergamene.


Ma si trattava pur sempre di soluzioni molto costose, che non avevano chiaramente la funzione di "abbellire" il libro.


Nel '700...

La vera svolta si verificò nel Settecento. Questa, si sa, è l'epoca dell'Illuminismo e della Ragione. Di conseguenza, i libri si trasformarono da un lusso per pochissimi, a un oggetto più comune e diffuso.


In questo senso, fondamentale è stata l'opera di James Lackington, considerato da tutti il primo librario moderno.

Quadro che ritrae l'interno della libreria di Lackington, la "Temple of the Muses", nel 1809

Fu infatti sua l'idea di permettere ai propri clienti di sfogliare i libri prima di comprarli. Si trattò di una vera innovazione, oltre che di un colpo di genio imprenditoriale.


I volumi, all'epoca, erano totalmente anonimi. Tomi su tomi di colore marrone, che sicuramente non attiravano l'attenzione tanto quanto oggi. Lackington risolse il problema coprendoli con dei cartoncini colorati.


Era certamente una scelta dispendiosa, che però ha aperto la strada alle copertine come le conosciamo oggi.


I cataloghi "Yellow Book" a cura di Aubrey Beardsley

Altrettanto importanti furono i "Yellow Book".

Si trattava di una rivista diffusa tra il 1894 e il 1897. I suoi cataloghi erano immediatamente riconoscibili proprio grazie alle copertine di color giallo acceso. Queste ultime erano poi decorate con le illustrazioni di artisti famosi, tra cui Aubrey Beardsley.


L'idea di fondo era che la letteratura e l'arte dovessero essere trattate da pari, pur mantenendo ognuna la propria indipendenza. Ed per questo che Beardsley fu assunto dalla rivista "Yellow Book" in qualità di illustratore.


L'artista si distingueva per i suoi disegni realizzati con l'inchiostro nero, con una forte influenza dell'Oriente, e del Giappone nello specifico. Tuttavia, le sue opere erano spesso oggetto di discussione, a causa della loro tendenza al grottesco e alla perversione.


Non solo: Beardsley è noto anche per essere stato un grande amico di Oscar Wilde. Per lui realizzò la copertina di "Salomè", in occasione della prima in Francia.


Tuttavia, proprio questa amicizia causò il suo licenziamento. Nel 1895 Wilde era stato condannato ai lavori forzati per la sua omosessualità. E il rapporto dell'artista con lo scrittore non era visto di buon occhio.


Ma l'allontanamento di Beardsley, colonna portante del giornale, non giovò per niente alla rivista. Iniziò, infatti, il suo lento declino, che si concluse sette mesi dopo con la definitiva chiusura.


Nella prossima "puntata"

Grazie mille a tutti per aver letto fin qui!

Con il prossimo articolo terminerò il ciclo dedicato all'anatomia del libro. Nello specifico, vi spiegherò come si suddivide al suo interno, e quali sono le cose più importanti da sapere quando si acquista un volume.


Buone letture!




Fonti

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