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Immagine del redattoreElena Barocelli

(#2) Noi che siamo nati negli anni '90...

Buongiorno amici lettori!

Proseguono gli articoli dedicati a quelle collane che hanno segnato l'infanzia di chi, come me, è nato durante i meravigliosi anni '90.


I protagonisti di questo secondo appuntamento sono libri pensati per un pubblico prettamente femminile, in grado però di affrontare questioni che alla fine riguardano tutti, indifferentemente dal genere in cui ci si identifica.


Siete pronti per questo nuovo tuffo nel mare dei ricordi? Allora indossate occhialini e boccaglio e saltate!

 

Il club delle baby-sitter

"Il club delle baby-sitter" è una serie di romanzi scritti da Ann M. Martin, aventi per protagoniste alcune amiche di circa 11 anni che decidono di attivare un servizio di babysitteraggio nella loro cittadina, riunendosi tre volte a settimana a casa di una di loro e ricevendo le telefonate dei genitori del quartiere, trascorrendo anche qualche ora insieme.


Questo è, a grandi linee, il filo conduttore di ogni libro. Ognuno è però caratterizzato da una specifica sottotrama, con cui l'autrice affronta temi complessi come la morte, il divorzio, i problemi di salute, amicizie, prime cotte, e tanto altro ancora.


Le storie sono raccontate in prima persona da una delle ragazze, di volta in volta rappresentata sulla copertina. Tuttavia, ogni componente del club ha comunque ha comunque il proprio spazio all'interno dei libri, permettendo a tutti i lettori di identificarsi facilmente con una o con l'altro personaggio.


Il primo volume della serie intitolato "Kristy lancia un'idea" fu pubblicato negli Stati Uniti nel 1986. In Italia arrivò però soltanto nel 1999, grazie alla casa editrice Mondadori. I primi volumi sono scritti dalla stessa Ann M. Martin, mentre i successivi sono opera di una ghostwriter. La struttura è molto simile a quella dei "Piccoli Brividi": grandezza a misura di bambino, impaginazione accattivante, copertine supercolorate con un piccolo estratto e alcuni gadget incorporati.

Nel 1995 HBO creò una serie TV basata su questi romanzi, mentre nel 2016 la casa editrice "Il Castoro" pubblicò in Italia la versione a fumetti, a cura di Raina Telgemeier e di Gale Galligan. Nel 2020 come per i "Piccoli Brividi" fu data alle stampe una nuova edizione, mantenendo però la stessa traduzione degli anni '90. Infine, la piattaforma Netflix ha prodotto una nuova serie sempre basata su questi romanzi, adattati però ai tempi attuali sia per la scelta delle attrici, che per i temi trattati.


La collana originale si compone di oltre 200 libri, cui si aggiungono diversi speciali e una collana spin-off intitolata "Baby-Sitters Little Sister", di circa 120 volumi. Purtroppo, in Italia la saga originale si ferma al numero 72, mentre lo spin-off non è mai stato pubblicato, a causa della concorrenza di altri titoli allora in voga (e di cui vi parlerò la prossima volta), come "Geronimo Stilton".


Le Ragazzine

Molto famosa negli anni '90 era poi un'altra collana Mondadori intitolata "Le Ragazzine". Pubblicati dal 1996 fino alla prima decade degli anni '2000 i libri, come suggerisce il titolo, erano pensati specificamente per un pubblico di pre-adolescenti.


A differenza de "Il club delle baby-sitter", nata come una serie unitaria, i libri de "Le Ragazzine" sono uno diverso dall'altro (pur essendo però presenti alcuni filoni a sè stanti). Ciò riguarda tanto gli autori quanto i temi trattati, che variavano dai primi amori, all'amicizia, ai rapporti famigliari, le prime esperienze da teen-ager, ma anche i cambiamenti fisici e psicologici legati alla crescita e altre questioni simili.


Alcuni di questi volumi, poi, non erano nemmeno opere di narrativa, ma dei veri e propri manuali in miniatura pensati per aiutare le giovani lettrici nel delicato passaggio dall'infanzia all'adolescenza vera e propria. In generale però, i toni di questi libri erano abbastanza spensierati, non particolarmente tecnici, drammatici o cupi, anche quando l'argomento di fondo non lo era.


Altri marchi di fabbrica di questa collana erano l'impaginazione e la grafica. I libri erano alti e stretti, con copertine colorate illustrate di volta in volta in modo differente, ma sempre invitante, e con colori sgargianti. Non so dirvi se fossero o meno opera della stessa persona. Fatto sta che si somigliavano tantissimo. Solitamente vi erano rappresentate ragazze nelle pose più diverse, realizzate con un tratto quasi infantile eppure dotate di uno stile particolare e ancora oggi inconfondibile.


Per quanto riguarda l'interno, alcuni volumi poi erano decorati con piccoli disegni, spesso parte integrante del testo scritto. Il font utilizzato per il titolo era fatto apposta per attirare l'attenzione del pubblico di riferimento: in rilievo, scritto con colori in contrasto tra loro, dinamico, disordinato e facilmente riconoscibile.


Attualmente, questi libri si possono trovare se avete fortuna solo nei mercatini dell'usato o in qualche biblioteca. Ma diamo tempo al tempo: magari in un futuro non troppo lontano torneranno di nuovo sugli scaffali delle librerie, come è già successo per tante altre collezioni prima di loro!

 

Che dite, vi si è sbloccato qualche flashback? Spero proprio di sì. Ma se vi serve un altro incentivo, non perdetevi il prossimo (e ultimo) articolo sull'argomento, in cui vi parlerò di.... Nah, lascio che siate voi a indovinarlo.


Buone letture a tutti e grazie di avermi seguito fin qui!


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